sabato, Aprile 19, 2025

In Alaska vincono i Repubblicani: l’ago della bilancia è la Georgia

Anche le elezioni in Alaska sono concluse, questa volta con l’attesa vittoria dei Repubblicani. In particolare, il vincitore è il senatore repubblicano Dan Sullivan. Non è ancora chiaro come saranno gli equilibri interni al Senato, tutto dipende dalla Georgia. Il risultato del Congresso lo conosceremo probabilmente a gennaio, con due ballottaggi in Georgia.

Chi ha vinto le elezioni in Alaska?

La sfida era combattuta da Dan Sullivan e Al Gross. Il primo alla fine ha sconfitto il secondo. Gross è un indipendente che ha corso come democratico. Gli analisi ritenevano che l’Alaska fosse uno stato chiave per determinare i futuri equilibri del Senato. Alla fine, le speranze dei Democratici si sono spente con un 37,5% contro un 57,5% di Sullivan. Il rieletto senatore dell’Alaska ha 55 anni ed è un ex marine statunitense. Nonostante i grandi vantaggi dei Repubblicani in uno stato come l’Alaska, Gross aveva investito il doppio dei soldi d Sullivan per la sua campagna. A quanto pare il vantaggio finanziario non è stato sufficiente. Durante la sua campagna elettorale, Gross ha cercato di puntare tutto sulle sue capacità nell’ambito sanitario e sulla presa in giro dell’avversario. Il Democratico ha più volte detto che Sullivan era solo una bambola di Trump.

Il nuovo Congresso americano

Mercoledì scorso, i Democratici hanno confermato la maggioranza alla Camera. Speravano di ottenere più vantaggio rispetto ai Repubblicani, ma così non è stato. Dopo la vittoria di Thom Tills in North Carolina e di Sullivan in Alaska, le speranze dei Democratici di avere un possibile appoggio in Senato, si sono abbassate radicalmente. Ora, tutto dipende dalla Georgia, ma prima del 5 gennaio non sapremo niente. I due seggi in questione, permetterebbero ai Democratici di arrivare a 50. A quel punto entrerebbe in gioco Kamala Harris, che con il suo voto darebbe la maggioranza del Senato ai Democratici. Tuttavia, i favoriti ora come ora rimangono i Repubblicani che hanno 49 seggi. Con una maggioranza repubblicana al Senato, sarebbe molto difficile per il futuro Presidente Democratico operare liberamente.

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