Il Wwf lancia un allarme su un tema che non può più rimanere in secondo piano. Secondo il rapporto internale “Responsabilità e rendicontazione, le chiavi per risolvere l’inquinamento da plastica” diffuso dall’organizzazione, cento milioni di tonnellate di plastica all’anno vengono disperse in natura mentre il solo bando del monouso sottrarrebbe il 40% di questi rifiuti.
A tal proposito l’associazione chiede con urgenza un “trattato globale vincolante” per fermare l’inquinamento marino da plastica. L’appello di questi giorni ha una motivazione ben precisa: tra meno di una settimana si terrà Unea-4, l’assemblea delle Nazioni Unite sull’ambiente, che si svolgerà a Nairobi dall’11 al 15 marzo. Per appoggiare questa richiesta, il Wwf ha anche lanciato una petizione a livello mondiale a cui hanno risposto oltre 250.000 cittadini.
“Plastic free oceans”: Wwf presenta la petizione al ministro costa
Per quanto riguarda il nostro paese, durante l’incontro di ieri, mercoledì 6 marzo, con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi, ha dichiarato di aver chiesto all’Italia di essere leader in Europa e nel Mediterraneo per sostenere la procedura per il Trattato globale vincolante sull’inquinamento marino da plastica.
In particolare, oltre alle firme a livello globale, il Wwf ha raccolto 720 mila firme solo in Italia per richiedere una riforma in 4 punti del nostro ordinamento circa i prodotti monouso, gli imballaggi, le microplastiche e le reti fantasma e dai banchetti dei volontari WWF.

Emergenza plastica: alcuni dati
Secondo il Wwf, la quantità di plastica prodotta ogni anno nel mondo è di 396 milioni tonnellate e circa 100 milioni di tonnellate (su un totale di 310 milioni di tonnellate di rifiuti) vengono disperse “per colpa della scorretta gestione della filiera della plastica (produzione, consumo, riciclo e smaltimento)”. Entro il 2030, con un approccio più sistemico lungo tutto il ciclo di vita della plastica, si potrebbero ridurre del 57% i rifiuti plastici (pari a 188 milioni di tonnellate di plastica in meno).
Il bando della plastica monouso (quella che vive meno di un anno) può ridurre la domanda di plastica del 40% – assicura il Wwf – Questo, unito ad una crescita di plastica riciclata, potrebbe abbattere della metà la produzione di plastica vergine.
Anche il miglioramento della gestione dei rifiuti e l’incremento del riutilizzo creerebbe un’economia della plastica priva di forme di inquinamento capace di creare, inoltre, anche circa un milione di posti di lavoro nella filiera del riciclo e rilavorazione.