Un semplice oggetto come il trolley da viaggio può rappresentare gli stereotipi di genere? Sembra proprio di sì. Scopriamo insieme perché.
Come sul trolley hanno inciso gli stereotipi?
Il primo trolley della Storia risale al 1972. Fu Bernard Sadow, un addetto alle valigie americano, ad avere l’idea di avvitare quattro ruote ad una semplice valigia, rendendola così più comoda da trasportare. Ma è possibile che, ad appena un anno dal primo passo dell’uomo sulla Luna, ancora la razza umana non avesse pensato ad una cosa così ovvia? Se non vi eravate mai posti il quesito, sembra che qualcuno invece lo abbia fatto.
Viola e il Blu tratta degli stereotipi di genere
Trolley e stereotipi
Non è del tutto vero che il primo trolley sia stato inventato negli anni 70. La valigia con le ruote come la conosciamo è nata molto prima: alla fine del XIX secolo, il turismo di massa cominciava a prendere quota, e nelle grandi stazioni ferroviarie aumentavano i facchini per il trasporto di bagagli. Verso la metà del XX secolo, però, sempre più passeggeri portavano da soli le loro valigie: a dimostrazione di ciò, negli anni 40 erano usciti gadget molto somiglianti agli odierni trolley, ma che non ebbero molto successo. Infine, tra gli anni 60 e 70 il trolley. Ma cosa c’entrano gli stereotipi di genere, in tutto questo?
Non un prodotto per donne
Lo stesso Sadow, l’inventore “ufficiale”, affermò che gli fu molto difficile piazzare il nuovo prodotto sul mercato. Apparentemente, infatti, il trolley veniva considerato un oggetto prettamente femminile, e perciò poco interessante per gli uomini. Certo, erano altri tempi: raramente le donne viaggiavano sole, ma sempre in compagnia del marito, ed era lui ad occuparsi del trasporto dei bagagli di entrambi. Sicuramente, poi, non aveva bisogno di far “rotolare” una valigia, poiché questo lo avrebbe reso poco “macho”. Per questi motivi dovettero passare almeno 15 anni perché l’idea fosse brevettata, e iniziasse a venir presa seriamente in considerazione.
Il trolley nel cinema
Come spesso succede, il trolley fece la sua comparsa anche nel cinema. Nel film del 1984 Romancing the Stone, con Kathleen Turner e Michael Douglas, viene considerato come una stupidaggine femminile, ed il personaggio della Turner insiste col portarlo con sé in mezzo alla giungla. Il simbolo perfetto del pensiero comune sull’argomento, anche se erano già trascorsi anni dalla sua prima apparizione.
La nuova frontiera dei bagagli
Nel 1987, infine, il pilota Robert Plath affinò il trolley come lo conosciamo oggi, limitandosi a girarlo su un lato e rimpicciolirlo. E proprio tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90 la valigia a rotelle segnava l’inizio di una nuova era di indipendenza per le donne, che sempre più spesso viaggiavano da sole, trasportando il loro bagaglio senza aiuto. Con il tempo, infine, le perplessità sul trolley sono state dimenticate, e oggi non c’è viaggiatore che non ne possieda almeno uno, senza distinzioni di età e di sesso.
Stereotipi duri a morire
Il trolley non è che un esempio dei tanti oggetti considerati “da uomini” o “da donne”. E non si tratta di retaggi del passato, tutt’altro: qualcosa di simile sta succedendo con le auto elettriche, o con l’adozione di uno stile di vita più sano e rispettoso per l’ambiente. In sostanza si può ragionevolmente concludere che molte invenzioni erano considerate meno necessarie, se ad usufruirne era il genere femminile. E non possiamo non pensare che le cose non siano poi molto cambiate.