180 opere, tra dipinti, sculture, disegni, documenti, manufatti, provenienti dalla collezione del museo Boijmans Van Beuningen, uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, in dialogo con alcune opere della Collezione Permanente. Opere di eccelsi surrealisti come Dalì, Magritte e Man Ray.
Il surrealismo
Il surrealismo è un movimento artistico e letterario d’avanguardia del Novecento, nato negli anni ‘20 a Parigi come evoluzione del dadaismo e che coinvolse tutte le arti, toccando letteratura, pittura e cinema; nel 1924 ne fu scritto il primo manifesto. Esso vuole esprimere una realtà superiore, fatta di irrazionale e di sogno, per rivelare gli aspetti più profondi della psiche umana.
Salvador Dalí
Salvador Dalí era conosciuto per l’arte spontanea e una grande personalità pubblica. Una sua citazione la diceva lunga: “La differenza tra me e i surrealisti è che Io sono Surrealista”. La figura di Dalì assume un’importanza fondamentale in qualità di pioniere del movimento. Fu coinvolto in tutti gli aspetti della creazione artistica: pittura, scultura, progettazione, disegno, cinema e moda. Il nome Dalí è sinonimo di magia e resta un’icona.
Una delle opere di Dalì: La persistenza della memoria
L’opera è esposta al Museum of Modern Art. Negli anni ’20 le forme molli esercitavano un notevole fascino sull’immaginario del pittore catalano. Qui però questa mollezza viene per la prima volta applicata agli orologi, acquisendo una valenza quasi filosofica e metafisica.
Magritte
René François Ghislain Magritte è stato un pittore belga. Insieme a Paul Delvaux è considerato il maggior pittore del surrealismo in Belgio. Il suo stile s’incentrò su una tecnica raffigurativa accuratissima basata sul trompe l’oeil. René Magritte, detto anche le saboteur tranquille, cioè il disturbatore silenzioso, per la sua capacità d’insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso, non avvicina il reale per interpretarlo, né per ritrarlo, ma per mostrarne il mistero indefinibile. L’intenzione del suo lavoro è alludere al tutto come mistero e non definirlo.
Una delle opere di Magritte: Il figlio dell’uomo
Il figlio dell’uomo è probabilmente uno dei quadri più celebri di Magritte. L’artista realizza questo olio su tela, nato inizialmente come un suo autoritratto, nel 1964 e oggi il dipinto fa parte di una collezione privata. Il risultato è il ritratto di un uomo anonimo, con una bombetta e un abito formale. Decide quindi di utilizzare una mela per nascondere il suo volto e di intitolare il dipinto Il figlio dell’uomo.
Man Ray
Man Ray è un pittore, un fabbricante di oggetti e un autore di film d’avanguardia. E’ conosciuto soprattutto come fotografo surrealista, avendo realizzato le sue prime fotografie importanti nel 1918. Sono anche famose le sue sculture note come “oggetti d’affezione”. “L’oggetto di Man Ray, non è mai soltanto un ready made, ma, quasi sempre un ready made modificato… in cui opera… uno strano connubio, che comunque si abbini all’altro per contraddizione, creando una situazione di paradosso… Tra i dadaisti Man Ray è quello la cui operazione si è svolta secondo un procedimento più analogo a quello letterario – e surrealista – che non a quello degli esponenti del Dadaismo nelle arti plastiche”
Una delle opere di Man Ray: Lacrime di vetro
Il merito più grande di Man Ray è forse quello di aver saputo trasformare, trasfigurare, reinventare ogni soggetto fotografato-dai ritratti ai nudi, dagli still life alla fotografia di moda-caricandolo in un senso proprio. Lacrime di vetro è in fatti una foto dei primi anni ’30 e si concentra ancora sul corpo femminile. Al centro dell’inquadratura vediamo infatti un occhio che piange. La modella non è più Kiki, ma un’anonima ballerina di can-can che non è mai stata identificata con precisione. Man Ray sta esplorando il suo interesse per il reale e l’irreale sfidando il significato della fotografia di natura. “Dipingo ciò che non posso fotografare. Fotografo ciò che non voglio dipingere. Dipingo l’invisibile. Fotografo il visibile” diceva.