Il Senegal si prepara a nuove violenze dopo che il leader dell’opposizione Ousmane Sonko è stato condannato a due anni di carcere. Durante gli scontri tra la polizia e i sostenitori di Sonko sono morte nove persone. Il partito PASTEF di Sonko ha rilasciato una dichiarazione esortando i cittadini a “interrompere ogni attività e scendere in piazza”.
Scoppiano violenze in Senegal: cos’è successo?
Il Senegal si prepara a nuove violenze dopo che il leader dell’opposizione Ousmane Sonko è stato condannato al carcere. La condanna ha scatenato uno dei giorni di violenza più mortali della storia recente. Nove persone sono state uccise in scontri tra polizia antisommossa e sostenitori di Sonko dopo che l’aspirante presidente è stato condannato a due anni di carcere per corruzione di giovani, un verdetto che mette in dubbio le sue possibilità di candidarsi alla presidenza il prossimo anno. I sostenitori di Sonko affermano che la condanna è politicamente motivata. L’Università Cheikh Anta Diop di Dakar è diventata l’epicentro della violenza quando i manifestanti hanno dato fuoco agli autobus e lanciato pietre contro la polizia antisommossa, che ha sparato gas lacrimogeni in risposta.
La rivolta è stata l’ultima di mesi di violente proteste in Senegal, a lungo considerata una delle democrazie più forti dell’Africa occidentale, scatenate dal caso giudiziario di Sonko ma anche dai timori che il presidente Macky Sall tenterà di aggirare il limite dei due mandati e candidarsi di nuovo alle elezioni di febbraio. Sall non lo ha né confermato né smentito.
Di cosa è accusato Sonko?
Sonko è accusato di aver violentato e minacciato una lavoratrice di una sala massaggi nel 2021. Sonko è stato dichiarato non colpevole di stupro da un tribunale penale, ma condannato per un reato separato descritto nel codice penale come comportamento immorale nei confronti di persone di età inferiore di 21. La donna aveva allora 20 anni. Sonko nega ogni illecito.
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