mercoledì, Aprile 16, 2025

Il riscaldamento globale fa soffrire gli uccelli

Il riscaldamento globale del pianeta è diventato uno dei principali argomenti da affrontare e risolvere nel mondo, oramai il problema del cambiamento climatico con tutti i danni e le ripercussioni è noto a tutti, non solo per gli esseri viventi ma anche per molte specie di animali in particolare gli uccelli.

Perché il riscaldamento globale tormenta gli uccelli del deserto?

Il naturalista Joseph Grinell che per anni ha esplorato il deserto del Moyave osservando gli uccelli e i mammiferi. Ha notato che la temperatura del Mojave è aumentata di 2° C. Così come il team guidato dall’ecologo Eric Riddle, ha confrontato le popolazioni attuali con quelle di un secolo fa. Ha notato come negli ultimi anni alcuni uccelli del Mojave sono in declino a causa dell’aumento della temperatura. Alcuni mammiferi non subiscono il riscaldamento globale. Ha studiato un totale di 34 specie, 3 sono in declino, 27 sono stabili e quattro in crescita. Attraverso lo studio è emerso, che gli uccelli per mantenere una temperatura stabile devono spendere il triplo dell’energia necessaria rispetto ai mammiferi. Ad esempio gli uccelli come il gheppio americano e il falco delle praterie trascorrono gran parte della giornata al sole. Altri mammiferi vivono sotto terra al fresco, tornano in superficie di notte.


In Amazzonia stanno scomparendo gli uccelli insettivori


I periodi di riproduzione di alcuni uccelli sono anticipati e più brevi

Un altro studio importante pubblicato sulla rivista Proceeding of the National Academy of Sciences, ha dimostrato come la riproduzione di alcuni uccelli è sempre più anticipata e breve. La causa di tutto è dovuto all’aumento della temperatura in Finlandia.Gli aumenti di temperatura si sono verificati negli ultimi 50 anni da 0,8 a 1,8 Celsius. Secondo gli esperti il riscaldamento rende disponibili prede e siti riproduttivi molto prima rispetto al passato. Questo ha modificato le abitudini riproduttive come accoppiamento e deposizione di molte specie. Si è visto che gli uccelli boreali hanno spostato la data di inizio della stagione riproduttiva di 4,6 giorni in soli 43 anni, mentre hanno ridotto la stagione riproduttiva in media di 1,7 giorni. Un’altra scoperta importante, ha fatto emergere come alcuni specie non emigrano, ad esempio assioli, upupe e altri uccelli insettivori non viaggiano più verso paesi caldi, proprio perché si verificano spesso inverni  più miti.

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