Negli ultimi anni si è sentito parlare spesso di un fenomeno divenuto diffusissimo: revange porn, con la locuzione inglese si vuole intendere letteralmente ‘’vendetta porno’’, cioè la propensione di una persona a divulgare materiale pornografico in internet, senza il consenso dell’interessato. Lo scopo principale è diffondere in maniera virale foto, video in rete che dovrebbero rimanere prettamente privati. Vittime di questa vera e propria violenza, quasi sempre sono ex fidanzati, ex coniugi, che subiscono una precisa estorsione dovuta a fotografie o filmini che vengono diffusi in internet dopo la fine di una relazione sentimentale. Non son mancati casi, in cui le vittime sono state ripresi attraverso l’utilizzo di microcamere nascoste nella stanza, per poi essere ricattate e minacciate di diffondere il materiale in internet, attraverso l’uso dell’email o della messaggistica di Whatsapp fino a divenire un fenomeno virale, una vera e propria catena di S. Antonio che poi diventa difficoltoso e impossibile bloccare la divulgazione dei video o immagini nell’oceano di internet.
La cronaca negli ultimi anni ha parlato ampiamente del caso di Tiziana Cantone, vittima del revenge porn, morta suicida nel 2016. Spesso le vittime colpite da questo reato, devono ricorrere a specialisti, medici psicologi, la loro vita viene stravolta interiormente, ferita per sempre nell’anima e spesso non riescono ad andare avanti, superare mentalmente questa violenza psicologica è molto duro, fino ad arrivare ad uccidersi come nel caso della sfortunata vicenda di Tiziana Cantone.
In Italia è stata approvata la legge contro il revenge porn, oggi è un reato, art. 612 ter c.p., diffondere foto, realizzare video, inviare, consegnare, cedere, pubblicare o diffondere materiale avente contenuto sessualmente esplicito, destinati ad essere privati senza il consenso della persona rappresentante, è punito con la reclusione e una multa fino a 15 mila euro. La pena viene aumentata, se commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, anche dalla persona che è stata legata solo affettivamente alla persona offesa ovvero se i fatti sono commessi attraverso l’utilizzo di mezzi informatici o telematici.
La pena è aumentata da un terzo alla metà se i fatti sono commessi in danno di una persona in condizioni di inferiorità psichica o fisica o in danno di una donna in stato di gravidanza.
In Europa, i paesi in cui è reato il revenge porn è la Germania, il Regno Unito, poi vi è il Canada, Australia e Stati Uniti.