A metà dello scorso dicembre, Covestro ha iniziato le consegne del primo policarbonato climaticamente neutro. Un altro passo che aiuterà le aziende a creare prodotti sostenibili e a portare la loro impronta di CO2 verso il net zero.
La nuova gamma di policarbonato sostenibile è il frutto di una strategia produttiva ispirata alla sostenibilità e all’economia circolare. Le innovazioni hanno riguardato sia le fonti dei materiali precursori (cloro e MDI) che l’energia necessaria al processo industriale. Sono state adoperate materie prime interamente derivate da rifiuti organici riciclati o provenienti da raccolta differenziata e i processi produttivi sono alimentati con energia rinnovabile. Grazie all’accordo siglato con Ørsted, il più grande costruttore di parchi off-shore, Covestro ha stipulato un contratto per la fornitura complessiva di 900 megawatt per fornire energia green agli stabilimenti tedeschi.
Il policarbonato climaticamente neutro certifica la riduzione dell’impronta climatica nella fase denominata “dalla culla al cancello” (from cradle to gate) con analisi del ciclo di produzione dal momento di estrazione delle materie prime fino all’uscita dallo stabilimento.
Altro fattore rilevante è che il nuovo policarbonato non richiede una modifica dei procedimenti produttivi essendo pensato come soluzione drop-in che sostituisce i materiali tradizionali senza bisogno di cambiare i flussi di lavoro,
Come ha ribadito Michelle Jou, presidente del segmento dei policarbonati di Covestro:
Offrire policarbonato a impatto zero è una pietra miliare nel perseguire la nostra visione di sostenibilità. Ci impegniamo a supportare i nostri clienti nei settori della mobilità, dell’elettronica, dell’elettricità, della sanità e degli elettrodomestici per affrontare le loro sfide attraverso prodotti che offrono prestazioni eccellenti, efficienza dei costi e sostenibilità.
Policarbonato certificato a impatto zero
La sostenibilità dei nuovi policarbonati è certificata dallo standard ISCC Plus (International Sustainability & Carbon Certification) che è il sistema mondiale più autorevole per quantificare l’impronta ambientale di aziende e prodotti. La certificazione misura il bilancio di massa in tutto il flusso produttivo e l’emissione di anidride carbonica nei singoli passaggi di fabbricazione delle merci. Proprio l’industria chimica, per la sua struttura intrinseca, può rappresentare un modello di riferimento capace di dare vita a un circuito virtuoso tra ambiente, crescita e benessere e offrire un impatto migliorativo alle altre aziende manifatturiere.
Vista la diffusione crescente dei policarbonati high tech in tutti i settori, aumentare la sostenibilità di questo materiale significa, a catena, implementare la sostenibilità dei singoli oggetti d’uso. Le caratteristiche e le prestazioni dei tecnopolimeri stanno determinando il loro successo crescente. Si è calcolato che l’aumento di richiesta di poliuretano e plastiche ingegnerizzate nei prossimi cinque anni sarà del 5% nel settore medicale, del 6% nell’elettronica e fino al 9% in quello dei trasporti e dell’automotive.
Per le aziende, l’uso dei nuovi materiali plastici dalle performance sempre più specializzate e avanzate, significa rispondere concretamente ai mercati che chiedono minore impatto ambientale e maggiore indipendenza dalle fonti fossili.
Ambiente e economia circolare: per Covestro sostenibilità è la parola deve unirli:
La circolarità e gli sforzi per il clima sono per noi due facce della stessa medaglia. Grazie alla nostra offerta di prodotti climaticamente neutri, i nostri clienti possono quindi aspettarsi di soddisfare entrambe le esigenze allo stesso tempo (Lynette Chung, Chief Sustainability Officer di Covestro).