Il premier Netanyahu sembra sempre più Putinzzarsi. Le accuse di questi giorni sono estremamente importanti e dirette ad un comportamento politico sleale e assolutistico.
Il premier Netanyahu affina le armi della dittatura?
I pubblici ministeri israeliani hanno accusato il primo ministro Benjamin Netanyahu, di usare i favori come una moneta. Tutto questo all’apertura di un processo per corruzione che, insieme a elezioni inconcludenti, ha notevolmente offuscato le sue prospettive di rimanere in carica. Indossando un abito scuro, Netanyahu era seduto nel tribunale distrettuale di Gerusalemme a seguito dell’ordine dei giudici di comparire in tribunale per affrontare le accuse di corruzione, frode e violazione della fiducia. Il punto da analizzare è: se dovesse acquisire nuovamente il potere sarebbe pronto a guidare Israele in maniera relativamente democratica? Visti gli ultimi sviluppi, si potrebbe pensare ad un Netanyahu versione Putin, pronto ad elaborare stratagemmi offensivi verso l’opposizione, per rimanere indefinitamente al potere. Netanyahu nega ogni illecito a lui contestato.
L’abuso del potere
Il primo ministro Netanyahu ha abusato del grande potere governativo, questo per tenere sotto sacco i media israeliane. Il fine è ovviamente ottenere vantaggi per la comunicazione della sua strategia politica. L’uso improprio dei media, ha indubbiamente già portato un grande vantaggio al governo uscente. Se pensiamo alla strategia della normalizzazione, la possiamo in questo caso definire il più grande spot pubblicitario elettorale. Attraverso i canali ufficiali, il premier ha più volte annunciato i suoi piani di distensione, vedendo, talvolta, la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Il presidente Reuven Rivlin, nel frattempo, avrebbe iniziato i colloqui con i partiti politici israeliani, per raccomandare quale candidato può essere incaricato di formare il prossimo governo. Ovviamente se dovesse essere chiara la sconfitta di Benjamin Netanyahu.
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Il finale
Se conosciamo bene il percorso israeliano, sappiamo anche che il premier Netanyahu non può perdere. In un’area destabilizzata come quella medio orientale e araba, gli USA non possono permettersi di perdere un alleato come Netanyahu.