giovedì, Aprile 17, 2025

Il politico Carlo Calenda si candida come sindaco di Roma

Quello di governare e proteggere un’intera città, è un compito di certo non da tutti. Governare non significa semplicemente stilare una serie di leggi e pretendere che i cittadini le rispettino. E’ molto di più. Ciò vuol dire proteggere gli abitanti di quel dato luogo. Rendere la loro vita il più possibile sicura e agevole. Al fine di svolgere al meglio questo compito, servono coraggio e determinazione, nonché una buona dose di umanità, comprensione e umiltà. Questo è il compito al quale il il politico Carlo Calenda auspica.

Come intende agire il politico Carlo Calenda?

Carlo Calenda ha dichiarato la sua volontà nel programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa”. “Chi ha una possibilità di guidare la città dove è nata la cultura occidentale e riportarla tra le grandi capitali europee lo deve fare”. E’ proprio la cultura il primo argomento al quale il candidato si rifà. Roma è in effetti una delle maggiori culle dell’arte e della cultura italiana. E’ qui che si sono piantate gran parte delle radici che hanno dato vita al nostro paese, riconosciuto in tutto il mondo per la sua storia e le sue meraviglie. Proteggere la cultura è un impegno sempre più importante, soprattutto in quest’epoca. All’interno della società odierna preservare il sapere, significa considerare quest’ultimo una priorità, e non un lusso secondario.

Il secondo punto a cui Carlo Calenda fa riferimento, è l’appoggio altrui. Egli, considera il lavoro che intende svolgere come un incarico enorme, il quale di certo non può gestire completamente in autonomia. Non tanto per l’impatto impegnativo che questo richiede, ma piuttosto, per la sua stessa importanza. Dunque, il leader conta sul sostegno dei suoi cittadini. Nonché, su quello del partito di cui faceva parte, il Partito Democratico (PD).

La diatriba con il PD

L’opinione del politico in merito al PD, di certo desta parecchia curiosità. Dunque, egli decide di soddisfare questa voglia di sapere, spiegando perché conta sull’appoggio del partito. “Perché il Pd dovrebbe appoggiare la candidatura?” “Dovrebbe farlo se pensa che io sia la persona adatta per governare Roma. E’ la stessa ragione che, appena uscito dal Partito Democratico, mi ha spinto a sostenere Stefano Bonaccini come governatore dell’Emilia Romagna. La politica è questo, mettere le persone giuste al posto giusto. Io sono uscito dal Pd perché ho sempre detto ‘mai con i 5 stelle’. Loro hanno cambiato idea. Questa differenza a livello nazionale non ci divide quando parliamo di Roma, entrambi pensiamo che la gestione Cinque Stelle a Roma sia stata disastrosa. Con la Raggi è peggiorato tutto, niente è migliorato”.


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Una risposta più che esaustiva, che di certo non lascia spazio a fraintendimenti. Carlo Calenda non si è risparmiato, inoltre, di fare riferimento all’attuale situazione d’emergenza: “C’è un’emergenza sanitaria: come possiamo pensare di organizzare le primarie a cui partecipi tanta gente, quando la gente ha paura di uscire di casa? Le primarie poi non sono sempre state la panacea. Alle ultime primarie persero Gentiloni e Sassoli, vinse Marino che poi il Pd rimosse”. Un inevitabile affermazione aggiuntiva, senz’altro non risparmiabile, soprattutto da chi intende farsi carico del benessere di un’intera popolazione.

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