sabato, Aprile 19, 2025

Il più grande iceberg del mondo: a rischio la Georgia del sud

Un’isola situata nell’Oceano Atlantico meridionale rischia di essere travolta dall’iceberg più grande del mondo. La Georgia del Sud fa parte dell’omonimo arcipelago ed è un territorio d’oltremare britannico. Essa è quasi del tutto disabitata ma è forte la presenza di fauna come foche e pinguini. La Georgia del sud è detta anche “cimitero degli iceberg” perché ci sono forti correnti che spingono questi colossi di ghiaccio verso i bassi fondali che circondano l’isola. Nonostante l’evento non sia eccezionale, questa volta le dimensioni dell’iceberg sono davvero notevoli e l’isola potrebbe subire dei danni gravissimi.

Iceberg A-68A: da dove proviene?

A-68A: questo il nome che gli studiosi hanno dato al gigantesco iceberg che a breve toccherà le coste della Georgia del sud. Esso si staccò dalla sezione C della piattaforma glaciale Larsen nel 2017 e da allora si sposta seguendo le correnti dell’Oceano Atlantico. All’epoca era ancora più grande (aveva una superficie di quasi 6mila chilometri quadrati, più della Liguria) ma da allora se ne sono staccati due pezzi, A-68B e A-68C, a loro volta grandi abbastanza per ricevere dei nomi. Ora A-68A dista qualche centinaio di chilometri dal confine sud-ovest della Georgia del Sud. L’iceberg dovrebbe pesare centinaia di miliardi di tonnellate e dovrebbe essere relativamente poco spesso. Per tale ragione potrebbe arrivare molto vicino alle coste dell’isola prima ancora di ancorarsi al fondale marino.

Pericoli per la fauna

Nel 2004, con l’iceberg A-38, si era verificato un evento analogo. Il gigante di ghiaccio non era grande come A-68A, ma causò la morte di innumerevoli pulcini di pinguino e cuccioli di foca, che furono ritrovati sulle spiagge proprio della Georgia del Sud. Iceberg molto più piccoli hanno danneggiato irrimediabilmente la vita delle popolazioni di animali selvatici. A Capo Denison, il promontorio roccioso all’inizio della Baia del Commonwealth, un’iceberg bloccò la baia, allungando di svariati chilometri il viaggio che i pinguini dovevano compiere per raggiungere le acque del promontorio.

I pinguini e le foche sono soliti cacciare in mare dove pescano il cibo per sé stessi e per le cucciolate. Se il percorso diventa più lungo, gli animali rischiano di tornare con il cibo per i piccoli troppo tardi e trovarli morti.

Il British Antarctic Survey

Geraint Tarling del British Antarctic Survey, l’istituto britannico che si occupa delle missioni in Antartide, ha spiegato ai microfoni della BBC che “gli ecosistemi potranno riprendersi ovviamente e lo faranno, ma c’è il rischio che se questo iceberg si bloccherà, rimarrà lì per dieci anni. E questo farebbe la differenza per l’ecosistema della Georgia del Sud“. Non solo la fauna ma anche le attività di pesca che si svolgono nelle acque attorno all’isola potrebbero subire dei danni.

Lo schianto potrebbe però portare alcuni aspetti positivi: l’iceberg porta con sé enormi quantità di detriti contenenti sostanze nutritive per il plancton. Nel lungo periodo si potrebbe creare nuova vita sottomarina.

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