Tra le specie di pesci gatto presenti nelle acque interne del territorio italiano, il pesce gatto nero (Ameiurus melas) è l’unico che comunemente viene definito come “nostrano”.
Ma questo pesce non è affatto italiano!
Le sue vere origini geografiche sono altre.
Anche questa specie, come molte altre sul nostro territorio, tra cui il pesce gatto puntato (Ictalurus punctatus), è una delle tante introdotte al di fuori del suo areale d’origine per l’azione diretta o indiretta dell’uomo.
Entrambe specie introdotte in Italia e dall’America.
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Nazionalità americana

Di nazionalità americana il pesce gatto nero venne introdotto in Italia nel secolo scorso. Questa specie, altamente invasiva, è ormai diffusa in gran parte della penisola e anche dell’Europa.
Può raggiungere i 3 kg di peso e le sue carni sono commestibili ma poco ricercate.
Insaziabile
E’ noto tra i pescatori per la sua combattività e soprattutto per la sua voracità. Si nutre praticamente di qualsiasi cosa gli capiti a tiro, sia che si tratti di cibo vivo o inerte.
Ed è proprio questa sua voracità ad aver fatto sparire molte delle nostre specie ittiche autoctone, sia cibandosene direttamente sia competendo con esse per le risorse alimentari.
Inattaccabile
Altamente adattabile a qualsiasi tipo di acque (di lago o di fiume) e con diversi tipi di qualità (anche poco ossigenate o con diversi livelli di inquinamento) il pesce gatto nero non ha praticamente predatori naturali nei nostri habitat.
Le spine presenti sulla pinna dorsale e sulle pettorali sono un ottimo deterrente per la maggior parte dei predatori.
Senza nemici e competitori altrettanto adattabili il pesce gatto nero, insieme a quello puntato, è ampiamente diffuso nei nostri corsi d’acqua minacciando già da tempo la biodiversità dei nostri ecosistemi.
Intrusi che non dovrebbero esserci
Il pesce gatto nero, insieme ad altre come la carpa o il siluro, è una specie ormai perfettamente naturalizzata nei nostri ambienti. Ricordiamo però che questa condizione non implica la possibilità di poter definire specie come queste autoctone.
Una specie alloctona rimane pur sempre un elemento estraneo nelle aree in cui viene introdotta, anche se perfettamente ambientata.
In quanto tale crea squilibri nell’ecosistema in cui si ritrova improvvisamente a vivere, minacciando fauna e flora originari.