Il sito di Capodimonte nasce come riserva di caccia di Re Carlo ed è stato residenza reale per tre dinastie, ognuna delle quali ha lasciato un segno: i Borbone, i sovrani francesi, Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, come la Sala della Culla e il Salone delle Feste, e luoghi privati come l’Alcova pompeiana, ritratti di famiglia, oggetti d’arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali porcellana, armi, sete e arazzi. Tutto ha inizio con la Collezione Farnese, già famosa nel Cinquecento, che Carlo di Borbone eredita dalla madre e porta con sé a Napoli nel 1735, desiderando di sistemarla in questa reggia in collina. Nel tempo, la collezione si arricchisce con le acquisizioni delle famiglie reali, con le opere provenienti da chiese e conventi napoletani, con importanti doni da parte di collezionisti privati. Tra il Sette e Ottocento, Capodimonte diviene tappa obbligata del Grand Tour d’Italia, durante il quale giovani intellettuali e aristocratici provenienti dai paesi europei visitavano la reggia per goderne le bellezze artistiche e naturali.
Il Real Bosco, con i suoi 134 ettari e più di 400 specie vegetali, costituisce un’area verde incontaminata che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli. Grazie al clima mite e all’attività di rinomati botanici, qui si impiantarono molte specie rare ed esotiche tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani. Tra i viali, disegnati con maestria dall’architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono 16 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti. Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 il parco più bello d’Italia. Tra gli edifici antichi del Real Bosco è ancora visibile la Real fabbrica della porcellana, nella quale si produceva dal 1743 quella nota ancora oggi come Porcellana di Capodimonte. Nella sale del museo si ammirano cornici, specchi e statuine. Il capolavoro della manifattura napoletana è il salottino della regina Maria Amalia: un boudoir con le pareti interamente in porcellana policroma realizzato nel 1757-1759. Sono inoltre esposte splendide porcellane e candidi biscuit della real fabbrica di Napoli voluta da Ferdinando IV di Borbone, come la Caduta dei Giganti e il Carro dell’Aurora.
Sono esposte le opere di Tiziano, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Bellini, Botticelli, Masaccio, Mantegna, Rosso Fiorentino, Correggio, Parmigianino, Lotto, i fratelli Caracci. E ancora Goya, El Greco, Luca Giordano, Ribera, Artemisia Gentileschi, Van Dyck, Simone Martini, Warhol, Gemito. Nelle sale si incontrano i capolavori degli artisti di ogni scuola pittorica italiana, quella toscana, veneziana, emiliana, napoletana, romana ma anche importanti presenze straniere come Brueghel e gli altri Fiamminghi. E poi le sculture, la raccolta grafica e gli oggetti preziosi.
Il museo di Capodimonte è aperto tutti i giorni tranne il mercoledi dalle 8.30 alle 19.30. L’ultimo ingresso è consentito alle 18.30. Tutti i giovesì da maggio a fine settembre il museo è aperti fino alle 22.30 con l’ultimo ingresso alle 21.30.
Buona visita
Dott.ssa Rosa Ferro