mercoledì, Aprile 16, 2025

Il museo di Capodimonte a Napoli

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Il sito di Capodimonte nasce come riserva di caccia di Re Carlo ed è stato residenza reale per tre dinastie, ognuna delle quali ha lasciato un segno: i Borbone, i sovrani francesi, Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, come la Sala della Culla e il Salone delle Feste, e luoghi privati come l’Alcova pompeiana, ritratti di famiglia, oggetti d’arte  e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali porcellana, armi, sete e arazzi. Tutto ha inizio con la Collezione Farnese, già famosa nel Cinquecento, che Carlo di Borbone eredita dalla madre e porta con sé a Napoli nel 1735, desiderando di sistemarla in questa reggia in collina. Nel tempo, la collezione si arricchisce con le acquisizioni delle famiglie reali, con le opere provenienti da chiese e conventi napoletani, con importanti doni da parte di collezionisti privati. Tra il Sette e Ottocento, Capodimonte  diviene tappa obbligata del Grand Tour d’Italia, durante il quale giovani intellettuali e aristocratici provenienti dai paesi europei  visitavano la reggia per goderne le bellezze artistiche e naturali.

Il Real Bosco, con i suoi 134 ettari  e più di 400 specie vegetali, costituisce un’area verde incontaminata che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli. Grazie al clima mite e all’attività di rinomati botanici, qui si impiantarono molte specie rare ed esotiche tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani. Tra i viali, disegnati con maestria dall’architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono 16 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti. Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 il parco più bello d’Italia. Tra gli edifici antichi del Real Bosco è ancora visibile la Real fabbrica della porcellana, nella quale si produceva dal 1743 quella nota ancora oggi come Porcellana di Capodimonte. Nella sale del museo si ammirano cornici, specchi e statuine. Il capolavoro della manifattura napoletana è il salottino della regina Maria Amalia: un boudoir con le pareti interamente in porcellana policroma realizzato nel 1757-1759. Sono inoltre esposte splendide porcellane e candidi biscuit della real fabbrica di Napoli voluta da Ferdinando IV di Borbone, come la Caduta dei Giganti e il Carro dell’Aurora.

Sono esposte le opere di Tiziano, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Bellini, Botticelli, Masaccio, Mantegna, Rosso Fiorentino, Correggio, Parmigianino, Lotto, i fratelli Caracci. E ancora Goya, El Greco, Luca Giordano, Ribera, Artemisia Gentileschi, Van Dyck, Simone Martini, Warhol, Gemito.  Nelle sale si incontrano i capolavori degli artisti di ogni scuola pittorica italiana, quella toscana, veneziana, emiliana, napoletana, romana ma anche importanti presenze straniere come Brueghel e gli altri Fiamminghi. E poi le sculture, la raccolta grafica e gli oggetti preziosi.

Caravaggio_-_La_Flagellazione_di_Cristo

Il museo di Capodimonte è aperto tutti i giorni tranne il mercoledi dalle 8.30 alle 19.30. L’ultimo ingresso è consentito alle 18.30. Tutti i giovesì da maggio a fine settembre il museo è aperti fino alle 22.30 con l’ultimo ingresso alle 21.30.

Buona visita

Dott.ssa Rosa Ferro

Rosa Ferro
Rosa Ferro
Imprenditrice agricola professionale "Società agricola Il Dono dell'Erba" Master in Sistemi di Gestione integrati Qualità, Ambiente e Sicurezza. Laurea Magistrale in Scienze Ambientali. Laurea Triennale in Valutazione e Controllo Ambientale.

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