Il M5s verso i socialisti in Europa. E’ questo l’obiettivo del capo politico del Movimento. Che ha condotto i pentastellati verso posizioni assai meno euroscettiche rispetto a quelle degli esordi. Ebbene la consapevolezza dei Cinque Stelle sulla loro ormai debolezza politica li ha portati su un terreno nuovo. Quello di aderire al gruppo dei Socialisti e Democratici dell’Europarlamento. Con l’obbiettivo quindi, di uscire dalla formazione dei Non iscritti.
Il M5s verso i socialisti in Europa: quali le posizioni del PD?
Dunque se una volta i pentastellati si proclamavano contro i regolamenti della UE e contro le politiche di austerità, oggi si schierano con il PD. Per far parte della famiglia dei Socialisti e Democratici del Parlamento Europeo. “Siamo pronti ad intraprendere questo percorso”. Dice il vicepresidente del Parlamento europeo Massimo Castaldo. “Ma prima, è importante che ci sia un confronto con il Pd nel pieno rispetto dei tempi e delle modalità che riterranno necessarie”. Quanto al Pd, Letta dichiara: “A fine anno ci sarà il giro delle cariche europee, a metà mandato della legislatura Ue. Ci siamo dati tempo fino alla fine di quest’anno per fare il punto con la delegazione dei Cinque stelle” al Parlamento europeo, “per capire se maturano o no le condizioni per un loro ingresso” nel gruppo dei S&D.
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Una nuova progettualità
Gli 8 seggi del M5s farebbero comodo alla famiglia socialista. Ma ancor di più ai pentastellati che, stando al regolamento dell’assemblea europea, sarebbero tagliati fuori. In quanto punisce i non iscritti. Da qui nascono però i dubbi del Pd. Nonchè il timore che l’adesione dei grillini possa essere solo una questione di comodo. “I gruppi politici europei non sono dei tram su cui salire a piacimento. Sono una destinazione che presuppone adesione sul piano identitario e programmatica”. Ha dichiarato in un’intervista Pierfrancesco Majorino.