domenica, Aprile 20, 2025

Il Libano è in ginocchio: un nuovo governo e vite sospese

Il Libano é in ginocchio. Il Paese dei cedri oggi sta affrontando una situazione molto difficile. Sta vivendo la peggiore crisi economica e finanziaria della sua storia. Aggravata dalla pandemia e da un delicato contesto politico. Connotato tra le altre cose dalla nomina di Najib Mikati a primo ministro. Designato dal presidente libanese, cristiano maronita, Michel Aoun, di formare il nuovo governo. Dopo le dimissioni lo scorso 15 luglio, del leader sunnita Saad Hariri. Dunque quale futuro per il Libano, distrutto da anni dalla sua stessa classe politica? Un’osservazione scontata ma necessaria è, se la formazione del futuro governo permetterà al Libano di accedere ai fondi promessi dopo l’esplosione del 4 agosto scorso, dal Fondo monetario internazionale. Tuttavia subordinati all’avvio di profonde riforme economiche e legislative.

Quale futuro per il libano in ginocchio?

Purtroppo il Paese dei cedri sta vivendo uno stallo politico che persiste dallo scorso ottobre. Da quando ci fu la riconferma del premier Hariri, nonostante le pressioni diplomatiche di potenze straniere. Soprattutto di quella francese. Perchè il Libano alla Francia interessa. Visto il tentativo fallito di Macron, del suo piano di salvataggio per la ripresa e la ricostruzione di Beirut. Cuore pulsante del Libano. Tuttavia il Paese vive un’instabilità che minaccia ogni prospettiva di più ampio respiro. Sia in termini di politiche pubbliche che di integrazione sociale. Un’impasse legata alla sua dipendenza dalle istituzioni statali che agiscono come feudi per gli interessi di gruppi politici settari. E che usano i fondi degli aiuti internazionali per gestire potere e affari.

La crisi del Paese dei cedri

La tragedia del popolo libanese è la fisionomia di una terra che affronta la fame all’ombra di un vuoto politico. Che ha provocato una crisi finanziaria e un rapido decadimento delle infrastrutture del Paese. Già in frantumi a causa dei conflitti che negli anni hanno fatto del Libano un protagonista. Le interruzioni di corrente a volte superano le 22 ore al giorno. Mentre la lira libanese è scesa a un nuovo minimo storico. Perdendo circa il 90 per cento del suo valore e bruciando di fatto i risparmi di centinaia di migliaia di famiglie. Spingendo oltremodo, almeno la metà della popolazione sotto la soglia di povertà. Si registrano difatti, casi di baratto tra le persone. Mentre la banca centrale continua a tagliargli i sussidi di molti beni essenziali. In una terra che riesce a malapena a far fronte a una pandemia, si riuscirà a garantire la stabilità e la tenuta nei prossimi mesi?


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Il Libano in ginocchio: riuscirà a rialzarsi?

Il Libano è gestito da un sistema di condivisione del potere su base religiosa, con il presidente cristiano maronita, il presidente del parlamento musulmano sciita e il premier musulmano sunnita. Un complesso sistema politico concordato alla fine della guerra civile, che prevede il bilanciamento perfetto tra cristiani maroniti, sciiti, sunniti e drusi, nella divisione delle cariche istituzionali e dei seggi parlamentari. Questo ha innescato un clima rivaleggiante tra i partiti, che non si sfidano per allargare la base del loro consenso, ma per garantirsi quello entro la propria fetta di popolazione. Certo in generale, ad influenzare l’assetto comunitario e le relazioni di un Paese sono spesso gli impulsi e le decisioni provenienti dal vertice delle organizzazioni internazionali. Non di secondo piano è il ruolo dell’Occidente. Tuttavia l’Unione europea prende atto della nomina di Najib Mikati a primo ministro designato. E in una nota il portavoce del Servizio per l’azione esterna scrive: “ È di cruciale importanza che in Libano si formi senza indugio un governo credibile e responsabile, in grado di affrontare le gravi crisi economiche e sociali che il Paese sta affrontando”.

Diletta Fileni
Diletta Fileni
Blogger e redattrice per il Periodico Daily guardo alla scrittura come esercizio di riflessione e di responsabilità, uniti a un impegno per invitare alla conoscenza. Laureata in Economia e Commercio.

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