La memoria è l’insieme di attività che integrano processi biofisiologici e psicologici che si producono perché avvenimenti passati hanno modificato lo stato dell’organismo. Essa guida le azioni e i pensieri degli individui. Il suo funzionamento è influenzato dal passato e da ciò che ci si attende dal futuro.
La memoria
Essa è l’insieme di attività che integrano processi biofisiologici e psicologici. Questi processi si producono perché avvenimenti passati hanno modificato lo stato dell’organismo. Guida le azioni e i pensieri degli individui. Infatti, non esiste azione senza memoria.
Le funzioni della memoria
Le sue funzioni corrispondono alla possibilità psichica di distanziarsi dall’istante presente. In tal modo, è possibile inscrivere l’azione in un piano sovratemporale che collega riferimenti originali del passato ad attese, come pure a mete future.
Dipende dalla situazione ambientale e motivazionale. Ed anche dal contesto sensoriale e dalla condizione emotiva.
L’uomo, per sottrarsi al bombardamento di informazioni, opera una continua ‘selezione attentiva’. Essa rappresenta la capacità di selezionare solo alcune tra le numerose informazioni percepite dagli organi di senso.
I processi mnestici
Esistono processi mnestici fondamentali. Essi sono:
- acquisizione e codificazione, che sono processi che subiscono il recepimento dello stimolo in forma di segnale e la sua traduzione in una rappresentazione interna, registrabile in memoria. L’acquisizione è facilitata dall’elaborazione. Significa stabilire nessi tra nuova informazione e informazioni già incamerate. La codificazione parte dall’analisi dei dati in arrivo di tipo specificativo o estrapolativo;
- ritenzione e immagazzinamento fanno riferimento al processo di stabilizzazione nel tempo delle informazioni acquisite in memoria, in quanto codificate ed elaborate precedentemente;
- recupero, ovvero il processo per far riemergere e utilizzare l’informazione archiviata.
Lo sviluppo della memoria
Lo sviluppo della memoria avviene attraverso tappe evolutive:
- nel primo anno, si parla di ‘memoria motoria’. In questa tappa, la capacità del lattante di memorizzare è legata alla sua attività motoria. Si sviluppa attraverso l’imitazione e la ripetizione ecoica;
- nel secondo-terzo anno: si parla di ‘memoria iconica’. Deriva da ‘eikon’, che vuol dire ‘immagine’. La traccia mnestica è costituita da un’immagine mentale. Per cui, il bambino è capace di memorizzare le cose ed effettuare collegamenti e manipolazioni;
- quarto-quinto anno, si parla di ‘memoria semantica’. Deriva da ‘semainein’. Vuol dire ‘indicare’, ‘segnalare’. La traccia mnestica è formata da un concetto verbale. Memoria e pensiero assumono forma di linguaggio interiorizzato. C’è consapevolezza dello scorrere eventi nel piano temporale.
Memoria a breve termine e a lungo termine
Dimenticare è una caratteristica connessa alla memoria umana. Non è mancanza di memoria. Bensì un’alterata coscienza di essa. Quando non si riesce a ricordare:
- le informazioni non sono state trasferite dalla memoria a breve termine alla memoria a lungo termine. Quindi non è avvenuto il consolidamento mnestico;
- l’informazione è stata trasferita, ma non è ricordata perché c’è stato un decadimento della traccia mnestica.
Curva dell’oblio e curva di ritenzione
Nel 1800, Hermann Ebbinghaus con più ricerche di laboratorio su questo argomento, individua la ‘curva dell’oblio’. Essa dimostra che, memorizzata una serie di stimoli senza senso, la prima ripetizione non presenta risposte errate. A distanza di alcune ore, ci sono 20% di errori. Nei giorni successivi, il calo di memoria aumenta lentamente. Infatti, la curva ha forma asintotica, cioè tende allo zero senza mai giungervi.
La ‘curva di ritenzione’, invece, è la percentuale di dati ricordati esattamente sul totale di quegli appresi in memoria, in funzione del tempo trascorso, a partire dal termine nell’apprendimento completo. Alla prima o seconda ripetizione la memorizzazione è modesta. E aumenta in modo veloce con le successive ripetizioni.
Ebbinghaus provò alcuni giochi legati alla memorizzazione di sillabe o frasi con parole mancanti. Ciò per verificare quanto a lungo l’uomo potesse memorizzare questi elementi.
Dai suoi studi deriva la curva dell’oblio. Essa rappresenta la prima teoria scientifica che descrive la struttura del ricordo nel tempo.
Mentre, la funzione di ritenzione è fortemente correlata negativamente al tempo e a un insieme generico di fattori e tecniche di comunicazione.
Conclusione
E’ opportuno saper miscelare la comunicazione con elementi e tecniche che agevolino il ricordo.
https://www.periodicodaily.com/la-malattia-di-alzheimer-come-male/