mercoledì, Aprile 16, 2025

Il dopo Giovanni Brusca apre la porta a tutti i boss?

Il dopo Giovanni Brusca potrebbe aprire spiragli di libertà per tutti gli altri boss e collaboratori di giustizia? La logica potrebbe far pensare di si, soprattutto se quei boss potrebbero sapere tanto di tanti, del resto un po’ come Brusca.

Il dopo Giovanni Brusca apre il capitolo dei pentiti scomodi?

Con la cancellazione dell’ergastolo ostativo ai mafiosi, molti killer e boss condannati definitivamente, e che non hanno collaborato con la giustizia, potrebbero pensare di lasciare il carcere? indubbiamente, con la liberazione di Brusca, si è aperto quello che si potrebbe chiamare: un precedente. Questo strano precedente, fa pensare che, gli intrighi Mafia-Stato, sono molto più complessi di una semplice collaborazione con la giustizia. Ma anche che gli interessati potrebbero trovarsi in una tela di ragno, se si scoperchiasse il famoso vaso. Un meraviglioso detto recita: “Il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi“, errato, niente di più sbagliato di questa affermazione. La macchina diabolica della collaborazione di giustizia, riesce a questo punto, a creare sia il fatto che il misfatto. Nessuno avrebbe mai immaginato che l’uomo più letale della nostra storia, corrispondesse allo Stato brutte notizie. Vista da questa angolazione, lo spostamente delle procedure legali sembra obbligatorio anche nei cofronti di altri boss.

Un legame indissolubile?

La dichiarazione di Giovanni Brusca non è da sottovalutare: “Sono stato un automa del male“. Ora c’è da chiedersi di quale male. Brusca era uomo di quella Mafia bucolica che uccideva per criminalità di strada, territori, appalti, droga. Ma il male che manovrava il tutto era veramente solo questo? Vista la scarcerazione, viste ovvie implicazioni dello Stato, viene da pensare che a manovrare il tutto fosse un altro male. Un male vestito da bene, da portatori di luce della costituzione italiana. Per Brusca non parlare, ma far capire di sapere, si è rivelato più proficuo di parlare apertamente. Ora dobbiamo capire quale peso e quale misura sarà usato per gli altri boss, killer e politici esposti.

Avete lasciato libero un drago affamato

Ho fatto del male a tante famiglie, di giudici e altre persone, e ai loro familiari chiedo perdono. Ho ucciso più di cento persone. Comprendo lo stato d’animo che avevano i poliziotti, ai quali non porto rancore. Avevo ucciso Falcone e gli uomini della scorta e quindi non mi aspettavo un trattamento particolare. Ho pensato che durante il blitz i poliziotti fossero arrivati per uccidermi. Per fortuna c’è un Dio: mi sono buttato a terra, perché se non fosse stato così non sarei qui. All’inizio ho commesso un errore, ma quando ho deciso di essere serio, privo dei rancori nei confronti di pentiti che erano miei ex nemici, ho iniziato a fare sul serio ma avevo la sensazione di un muro di gomma che veniva alzato dai magistrati perché quasi tutto quello che dicevo mi veniva rivolto contro. Difficile è stato in passato il mio rapporto con alcuni pm. Ho dovuto riconquistare la fiducia di tutti grazie ai riscontri processuali che sono stati trovati alle mie dichiarazioni“. Signori vi presento Giovnni Brusca.

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