Il Cremlino respinge le accuse secondo cui le forze russe avrebbero commesso crimini di guerra in Ucraina. Intanto, Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia chiudono le frontiere ai turisti russi.
Crimini di guerra in Ucraina: il Cremlino respinge le accuse
Il Cremlino ha respinto le affermazioni di Kyiv secondo cui le forze russe avrebbero commesso crimini di guerra nella regione nord-orientale di Kharkiv. Mosca ha definito le affermazioni una “menzogna”. “È lo stesso scenario di Bucha. È una bugia e, naturalmente, difenderemo la verità in questa storia”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov quando gli è stato chiesto dei rapporti ucraini di presunte atrocità russe in seguito alla scoperta di una fossa comune nella città di Izyum. La Russia ha precedentemente respinto anche le affermazioni secondo cui le sue truppe avevano commesso crimini di guerra a Bucha, dopo che sono emerse prove di uccisione di civili mentre la città era controllata dalle truppe russe.
Polonia e paesi baltici chiudono ai turisti russi
Intanto, gli Stati baltici e la Polonia chiudono le porte ai turisti russi. Da oggi è entrato in vigore il divieto per i cittadini russi con visto turistico di entrare il Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia. Il governo lituano ha però fatto sapere che ci saranno delle eccezioni. Le guardie di frontiera lituane consentiranno infatti l’ingesso a diplomatici russi, dissidenti, dipendenti di società di trasporto, familiari in visita, nonché russi con permessi di soggiorno di lunga durata dai paesi Schengen. La mossa è stata l’ultima di una serie di sanzioni e altre misure adottate dall’UE o dai suoi Stati membri da quando la Russia ha invaso l’Ucraina. L’UE ha vietato tutti i voli dalla Russia, lasciando disponibili solo i collegamenti di trasporto ferroviario e stradale. Questo mese ha anche deciso di limitare il rilascio di visti gratuiti per la zona Schengen.
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