Il colloquio è un processo interattivo che si verifica almeno tra due persone, finalizzato al conseguimento di un obiettivo predeterminato. Nel colloquio. è richiesto qualcosa di più di un semplice ascolto. Si crea una relazione che deve essere efficace in vista del buon esito delle finalità.
Cos’è il colloquio
Il colloquio in psicologia è un processo interattivo che si verifica almeno tra due persone. E’ finalizzato al conseguimento di un obiettivo predeterminato.
Il termine ‘colloquio’ deriva dal latino ‘cum loqui’, cioè ‘parlare insieme’. Già qui, è possibile rintracciare la sua natura relazionale. Infatti, nel colloquio. è richiesto qualcosa di più di un semplice ascolto. Si crea una relazione che deve essere efficace in vista del buon esito delle finalità.
Il setting nel colloquio
Il setting rappresenta il contesto, lo ‘spazio’ in cui avviene l’incontro. Esso è costituito dal set, cioè le regole degli incontri e le regole della relazione. Tutto questo include: le condizioni materiali e l’atteggiamento dello psicologo. Ad esempio, il luogo, il tempo,la modalità di pagamento. Come pure tutto ciò che riconduce alle caratteristiche del professionista e prende forma nell’ambiente nella sua totalità. Non inteso solo come ambiente fisico.
Il primo colloquio
Il primo colloquio ha come principale finalità l’esame del problema/disagio e collocarlo all’interno delle caratteristiche del paziente/cliente.
Ruolo dello psicologo
Lo psicologo è tenuto qui e sempre al segreto, alla riservatezza e rispetto di quanto appreso. Ha il dovere di aiutare le persone a sviluppare -in modo libero e consapevole- giudizi, opinioni e scelte. E’ tenuto al rispetto del ‘codice deontologico’. Esso è lo strumento scritto e reso pubblico che stabilisce e definisce le concrete regole di condotta che devono essere rispettate nell’esercizio di un’attività professionale.
Cos’è la Psicologia
Il colloquio psicologico si pone all’interno della Psicologia . Essa è lo studio della vita psichica dell’uomo, del comportamento umano, della mente nella sua formazione e relazione con la realtà e adattamento al mondo.
Elementi del colloquio: anamnesi, alleanza, accoglienza ed empatia
Anamnesi
L’anamnesi è la raccolta dei dati del paziente/cliente, funzionale alla corretta diagnosi, per il livello e il grado di compromissione e capacità.
E’ una fase di rilevamento di fatti passati e attuali. Lunga e articolata, è sociale, neurologica e psicologica. Dunque, si riferisce tra l’altro a: età evolutiva e adulta, malattie e farmaci, osservazione delle relazioni e di sé.
Alleanza terapeutica
L’alleanza terapeutica è una relazione emotiva che si crea tra terapeuta e paziente. Comprende la capacità di trovare oggetti comuni di lavoro.
Entrambi col proprio ruolo, possono facilitarne la messa in atto.
Accoglienza
L’accoglienza comprende la mimica facciale, la gestualità e il tono della voce. Permette di abbassare il livello d’ansia creata dalla situazione.
Empatia
L’empatia è la capacità di mettersi nei panni dell’altro, per comprendere punti di vista, pensieri, sentimenti, emozioni.
E’ una competenza emotiva necessaria per entrare in sintonia con chi si interagisce, per cogliere e decodificare i segnali deboli della mente e del cuore, gli stati d’animo più profondi e nascosti.
Le caratteristiche del colloquio
Il colloquio ha delle caratteristiche che sono fattori che intervengono negli incontri, tra cui:
- priorità della relazione;
- motivazione intrinseca;
- polo di centratura: centrato sul come, importanza della relazione, attenzione al soggetto, rilievo al modo di essere e di porsi del conduttore e del paziente/cliente, centratura sull’altro e sulla relazione con l’altro;
- atteggiamento non giudicante;
- libertà di interazione, flessibilità, instabilità del percorso
- orientamento all’accoglienza, ascolto senza perdere lo scopo.
Le tipologie di colloquio in psicologia
Esistono diverse tipologie di colloquio:
- di ricerca: viene utilizzato per la ricerca psicologica. Indaga alcune aree specifiche;
- clinico-diagnostico: utilizzato per avere dei dati quantitativi sulla persona sia per avere un idea generale che per poter stilare, sulla base dell’anamnesi, la diagnosi. Conoscere attraverso la relazione d’aiuto;
- di counseling: utilizzato per un problema psicologico di estensione limitata;
- psicoterapico: utilizzando i principi teorici e pratici dell’orientamento del professionista.
Transfert e controtransfert
Nella relazione terapeutica, interviene l’esperienza passata. Influisce a livello di funzionamento emotivo/transfert e controtrasfert.
Il transfert è un meccanismo mentale per il quale ogni individuo tende a spostare schemi di sentimenti e pensieri relativi ad una relazione significante su una persona coinvolta in una relazione interpersonale attuale.
Esso è una normale proiezione che può essere positiva o negativa.
Il transfert positivo ha aspetti di stima e affetto per il partner della relazione; il transfert negativo mette in campo le emozioni di competitività, invidia, gelosia, aggressività.
Lo psicologo mette in atto il controtransfert, cioè la reazione immediata emotiva e affettiva al transfert del paziente.
Conclusione
Una buona conoscenza della conduzione del colloquio e il costante lavoro del professionista su se stesso sono considerate caratteristiche imprescindibili da portare durante gli incontri con il paziente/cliente.
Il colloquio risulta efficace quando tutte le informazioni ricevute sono state metabolizzate e restituite al paziente con linguaggio comprensibile. E quando le proposte di intervento psicoterapeutico, sono accettate dal paziente.