Papa Francesco incontra la comunità del Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI”. In Vaticano. E nell’anno dedicato a San Giuseppe, il Pontefice lo richiama, come modello ispiratore nella formazione sacerdotale. Una figura esemplare che ha accompagnato la crescita umana e spirituale di Gesù. E pertanto, invita i seminaristi allo studio e all’umanità. Nonchè alle relazioni pulite. Definendo altresì che il “clericalismo è la perversione del sacerdozio”.
Il clericalismo è la perversione del sacerdozio?
Il Santo Padre incontra formatori e seminaristi chiamati a dedicarsi con generosità e coraggio. Benchè illuminati dalla fede e dal magistero della Chiesa e animati dalla carità di Cristo. Ed è per questo motivo che rivolgendosi a loro ribadisce l’importanza della vocazione cristiana ed episcopale. Ossia di essere testimoni gioiosi del Cristo risorto. Per trasmettere gioia e speranza. In sintesi ai formatori ricorda: “I seminaristi imparino la docilità dalla vostra obbedienza. La laboriosità dalla vostra dedizione. La generosità verso i poveri dalla testimonianza della vostra sobrietà e disponibilità. E la paternità grazie al vostro affetto vivo e casto. Il clericalismo è la perversione del sacerdozio“.
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Il messaggio ai seminaristi
Non c’è servizio nella Chiesa, non c’è ministero ordinato che possa prescindere dalla realtà di una umanità libera. Serena, gioiosa. La stessa manifestataci da Gesù di Nazareth nella sua vita in mezzo a noi. E ribadisce l’importanza dell’amore casto. “Non è un’indicazione meramente affettiva. Ma la sintesi di un atteggiamento che esprime il contrario del possesso. La castità è la libertà dal possesso in tutti gli ambiti della vita. Solo quando un amore è casto, è veramente amore. L’amore che vuole possedere, alla fine diventa sempre pericoloso. Imprigiona, soffoca, rende infelici.