Complice lo stress, l’ansia ed i ritmi frenetici, sono sempre in continuo aumento gli Italiani che soffrono di piccoli vuoti di memoria: dimenticano dove hanno messo le chiavi di casa o della macchina, non ricordano nomi o appuntamenti. Solitamente sono semplici dimenticanze dovute alla mancanza di attenzione. Esse, al contrario di quanto si potrebbe pensare, sonofondamentali per il cervello. Infatti le informazioni che ogni giorno arrivano alla testa sono talmente numerose che, nel caso non esistesse una selezione automatica, si rischierebbe un effetto simile al cortocircuito. Il cervello andrebbe in tilt. D’altro canto, però, senza memoria non si può sopravvivere quindi è utile almeno comprenderne i meccanismi.
Nei primi anni di vita, continuando fino ai trent’anni circa, il cervello umano può immagazzinare un grande numero di informazioni. Esse vanno a diminuire nel corso del tempo a causa del naturale invecchiamento dell’ippocampo, la parte dell’encefalo che rappresenta il “database” dei ricordi.
Con il termine memoria si intende la capacità di conoscere, memorizzare e recuperare le informazioni che vengono captate attraverso i sensi o le emozioni.
La memoria
Immaginando il cervello come un archivio, si può suddividere in tre grandi sezioni: la memoria sensoriale, la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine.
La memoria sensoriale è in grado di registrare le informazioni che le arrivano dai cinque sensi: l’udito, la vista, il gusto, il tatto e l’olfatto. Questi dati vengono poi trasportati, tramite gli impulsi nervosi, alla memoria a breve termine. Essa elimina tutto ciò che ritiene superfluo, e che non ha attirato la nostra attenzione, ma conserva gli elementi che intende memorizzare. Questi ultimi, che decidiamo di ricordare in modo volontario, vengono immagazzinati nella memoria a lungo termine. In essa possiamo trovare, ad esempio, le password e i nomi, ma anche gli automatismi come leggere, spazzolarsi i capelli e camminare.
Consigli per una mente attiva.
Anche il cervello, come ogni altra parte del corpo, necessita di piccoli accorgimenti per essere mantenuto in forma.
L’alimentazione, ad esempio, gioca un ruolo importante. Infatti il giusto apporto di tutte le sostanze nutritive mantiene la mente sveglia ed attiva, mentre i cibi eccessivamente pesanti le impediscono di lavorare al meglio, rendendola lenta ed offuscata.
Anche il riposo e lo sforzo sono grandi alleati del benessere: un sonno rinvigorente delle canoniche 7-8 ore, aiuta a consolidare le informazioni importanti. Invece un costante esercizio fisico favorisce un maggior afflusso di sangue al cervello, migliorando le sue funzioni.
Un valido aiuto per migliorare le funzioni mentali è riconosciuto anche nell’assunzione di estratti di alcune piante: il Gingko Biloba ed il Ginseng. Il primo vanta principi attivi che stimolano l’afflusso di sangue al cervello, migliorando la concentrazione, mentre il secondo è un tonico che aiuta a resistere allo stress ed aumenta la capacità di memorizzare.
Inoltre è consigliabile limitare l’assunzione di alcolici e superalcolici, considerati i principali fattori di danno all’encefalo, ed i medicinali quali sonniferi ed antidepressivi. Assolutamente vietato, invece, il fumo: riduce la portata dei vasi sanguigni che irrorano il cervello.