Quel 18 maggio 1976 la dura realtà sconvolse l’Argentina e tutto il mondo: il dramma dei desaparecidos era su tutti i giornali.
Il termine spagnolo rende molto più dell’omonimo italiano “scomparsi”. Ma cosa era successo?
Proprio quel 18 maggio 1976 furono rinvenuti a Buenos Aires i cadaveri di 126 persone, crivellate da raffiche di mitra.
I precedenti
Purtroppo questi orrori non erano fatti isolati, in quel periodo, specie in America Latina.
Già nel 1973 si parlava in Cile di 40.000 morti nel periodo del governo Pinochet.
Ma in Argentina le atrocità forse sono state anche più marcate.
Cosa successe in Argentina
In quel periodo in Argentina numerosi sono stati i rapimenti, rapidi e in piena notte.
Incarcerati in luoghi segreti, i dissidenti venivano lanciati dagli aerei nel Rio della Plata o nell’Oceano Atlantico, in modo da non lasciare traccia.
Le atrocità non avevano fine: pare che in alcuni casi gli squarciassero il ventre in modo da attirare gli squali e far disperdere prima le loro tracce, o meglio, i loro corpi.
Uno spettacolo davvero terribile quello dei cosiddetti vuelos de la muerte.
Lo stesso trattamento fu riservato agli studenti, con 238 di loro spariti nella cosiddetta “notte delle matite spezzate”.
Violenze a non finire anche nei confronti delle donne, i loro bimbi appena nati dati in adozione ai militari, dopo aver ucciso le loro madri.
Il regista di tutto questo era Videla, che con un colpo di stato aveva destituito Isabelita Peron.
Soprannominato “l’Hitler della Pampa”, era solito ripetere una sua frase: “Prima elimineremo i sovversivi, poi i loro collaboratori, poi i loro simpatizzanti, successivamente quelli che resteranno indifferenti e infine gli indecisi”.
I drammi del Sud America cantati da Sting
Era il 1987 quando Sting decise di cantare il dramma che si era consumato in Sud America.
“They dance alone” era stata scritta per ricordare il dramma dei desaparecidos cileni. Per questo il suo disco fu bandito in Cile.
Un grande richiamo quello di Sting a rivolgere l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale su un dramma che si cercava di celare.
Un dramma che ancora oggi si stenta a superare, se si pensa che forse i figli di quelle donne uccise non hanno piena consapevolezza che sono cresciuti nelle famiglie che hanno preso parte alla morte delle loro madri.
Sembra passato tanto tempo da quei fatti, ma purtroppo le ferite sono ancora aperte per poter pensare di guardare con razionalità a quanto successo.