La pandemia ha stravolto tutti i settori in tutto il mondo come mai prima d’ora. E la vendita al dettaglio non fa eccezione. Sebbene in alcuni ambiti, come quello dell’elettronica e della cosmesi, la domanda abbia registrato un calo significativo, il carrello della spesa alimentare e dei prodotti per l’igiene personale resta con prezzi in crescita.
E’ l’effetto lockdown a far correre il carrello della spesa alimentare?
L’impatto economico della pandemia può essere visto in tutti i comparti. Ma può essere più ampiamente visibile nel settore dei beni di consumo di prima necessità e dei prodotti per l’igiene personale. Che registrano una crescita del +3% nel terzo trimestre del 2020. Nei mesi del lockdown si è registrato un’impennata dell’approvvigionamento di prodotti di base della dieta alimentare. Come la frutta, che ha segnato l’11% in più di fatturato rispetto al 2019, e la verdura. Ma anche la pasta e le uova con +16,1%. Poi la farina e i salumi +14,1%. Mentre l’incremento per i formaggi è del +19%. E infine vino spumanti, birra e aperitivi da mettere in dispensa per fare scorte, che registrano rispettivamente il 12,1%, l’11,1% e il 10,5%. E questo si traduce in un aggravio di spesa annuo pari a 135 euro per una famiglia con due figli. Solo per i rincari degli alimentari.
Come sono cambiati il consumo e le abitudini
A causa delle misure di lockdown adottate, molti consumatori hanno provato per la prima volta il servizio di consegna della spesa a domicilio. O i modelli “click-and-collect”, come confermano i dati raccolti negli ultimi mesi. I consumatori quindi stanno cambiando il luogo in cui acquistano, cosa acquistano e quanto acquistano a una velocità e a una scala senza precedenti. Questa controtendenza potrebbe aver favorito l’aumento dei prezzi. Con fenomeni speculativi. Infatti, non tutti gli incrementi osservati appaiono immediatamente riconducibili a motivazioni di ordine strutturale. Come il maggior peso degli acquisti nei negozi di vicinato. La minore concorrenza tra punti vendita a causa delle limitazioni alla mobilità dei consumatori. Le tensioni a livello di offerta causate dal forte aumento della domanda di alcuni beni durante il lockdown e dalle limitazioni alla produzione e ai trasporti indotte dalle misure di contenimento dell’epidemia.
Un cambiamento destinato a durare?
Nella fase di “nuova normalità” in cui stiamo per entrare, è probabile che le persone continuino a fare acquisti anche online. Per evitare lunghe file e gli accessi contingentati ai supermercati. Difatti i consumatori hanno scoperto i vantaggi e la comodità di questi servizi e hanno ormai imparato a conoscerli a sufficienza da decidere di continuare a usarli. Tuttavia la pandemia è stata il catalizzatore che ha permesso di accelerare un processo di crescita che era già stato avviato prima della crisi. Le restrizioni agli spostamenti e la chiusura dei negozi fisici hanno fatto abbassare molte delle barriere all’adozione dell‘ecommerce. E, di conseguenza, i supermercati e i servizi di consegna hanno assistito a un aumento dei download delle app e delle registrazioni alle stesse, con uno share del 42% e un trend positivo del 9%.
Leggi anche: Gestire il budget personale: come?