Il cyberbullismo, unione di due parole cyber e bullismo, non è altro che l’atto violento del bullismo praticato tramite mezzi tecnologici come il telefono, il pc e ovviamente internet. Su internet si concretizza ad esempio divulgando informazioni personali su una persona spesso false o foto e video senza alcuna autorizzazione. Ciò, ovviamente, può causare danni alla persona che ne è vittima quindi proprio come avviene per il bullismo, la legge italiana persegue civilmente o penalmente tali atti di molestia che vanno a ledere la privacy del malcapitato cittadino.
Molto spesso le notizie di cronaca riportano casi di cyberbullismo che alcune volte hanno avuto un tragico epilogo, in quanto la vittima per il danno all’immagine subito si è suicidata. In particolare, l’uso di social network espone chiunque all’ attacco del cyberbullismo. Dunque a causa dell’ ingigantirsi del fenomeno, sono state fatte pubblicità progresso informative e di prevenzione che invitano a denunciare o comunque a parlarne con un amico o genitore (in caso di vittime minorenni).
Anche nelle scuole gli insegnanti hanno cercato di pianificare un metodo per prevenire atti di bullismo e cyberbullismo , ma ancora il fenomeno persiste. Allo scopo di arginarlo, facebook vieta ai minori di 16 anni di iscriversi creando un account, lo stesso vale per whatsapp. Invece purtroppo in America basta avere 13 anni per utilizzare un social network.
Per contrastare questo fenomeno di violenza psicologica e fisica che si sviluppa maggiormente in ambiente giovanile, basta davvero poco.
Se i genitori prendessero coscienza in maniera maggiore del fenomeno cyberbullismo e prendessero maggiormente sul serio gli effetti devastanti che tale fenomeno ha sui giovani che ne sono vittime, o se ci si assicurasse con più costanza del fatto che le reti amicali dei figli siano sempre costruttive e positive, probabilmente si riuscirebbe ad arginare tale variante del vecchio bullismo.
Inoltre, comunicare e mettere in guardia i ragazzi sull’uso delle proprie risorse online e conoscere meglio le leggi esistenti in tema di cyberbullismo, potrebbe divenire uno strumento di prevenzione fondamentale.