I membri della camera bassa polacca del parlamento hanno votato a favore di un emendamento alla legge sulla radiodiffusione del paese per rafforzare le regole sulla proprietà dei media, suscitando preoccupazioni sulla libertà di stampa.
Cosa dice la nuova legge sulla proprietà dei media?
La legge sui media approvata mercoledì impedirebbe alle società al di fuori dello Spazio economico europeo di detenere una partecipazione di controllo nelle società di media polacche. Ciò costringerebbe il gruppo statunitense Discovery a vendere la sua quota di maggioranza in TVN, una delle più grandi reti televisive private polacche il cui canale di notizie TVN24 è spesso molto critico nei confronti del governo. Il partito al governo Law and Justice (PiS) afferma che la legge è necessaria per impedire a potenze straniere ostili di assumere il controllo di potenti emittenti ed è in linea con le regole di altri paesi europei.
Cosa può succedere ora?
Ma i critici dicono che apre la strada a una società controllata dallo stato per prendere il controllo di TVN, a seguito dell’acquisizione del gruppo di giornali regionali Polska Press da parte del gigante statale dell’energia PKN Orlen. TVN ha esortato il Senato e il presidente a respingere la legge, etichettando il voto “un attacco senza precedenti alla libertà di espressione e all’indipendenza dei media”. Il Senato è quasi equamente diviso con l’opposizione che detiene una maggioranza esigua. Il presidente del paese Andrzej Duda è un membro del partito politico PiS al potere.
E’ la fine della libertà di espressione in Polonia?
Come sono andate le votazioni
Il voto è arrivato durante una burrascosa sessione del parlamento che a un certo punto è stata interrotta quando i parlamentari hanno approvato una mozione dell’opposizione per sospendere i procedimenti per ritardare il voto sulla legge sui media. Alla fine, la sessione è ripresa e la legge sui media è stata approvata con 228 voti a favore e 216 contrari nella camera bassa del parlamento, composta da 460 seggi. In una delle votazioni, i parlamentari hanno votato con 229 a 227 per sospendere la sessione per rinviare un voto sulla legge sui media. Ma l’oratore Elzbieta Witek, un membro del PiS, ha ordinato un altro voto, che il governo ha vinto per 230 a 225 per riprendere i procedimenti nonostante le urla di indignazione dell’opposizione. “Imbroglioni! truffatori!” hanno cantato i parlamentari, accusando il governo di aver acquistato il sostegno per vincere il voto. “La maggioranza parlamentare, incollata al fango della corruzione e del ricatto, si sta sgretolando sotto i nostri occhi”, ha twittato l’ex capo dell’Unione europea Donald Tusk, che guida la Piattaforma civica dell’opposizione.
Le proteste contro la legge sulla proprietà dei media
Martedì, migliaia di persone sono scese in piazza in manifestazioni in tutta la Polonia per il disegno di legge. Gli Stati Uniti sono “profondamente turbati” dalla bozza di legge, ha affermato il segretario di Stato Antony Blinken, avvertendo che “minaccia la libertà dei media e potrebbe minare il forte clima di investimenti della Polonia“. All’inizio della sessione parlamentare, il governo ha perso quattro voti chiave, il giorno dopo che un partner junior ha lasciato la coalizione di governo guidata dal PiS.
Stati Uniti “profondamente turbati”
Martedì, migliaia di persone sono scese in piazza in manifestazioni in tutta la Polonia per il disegno di legge. Gli Stati Uniti sono “profondamente turbati” dalla bozza di legge, ha affermato il segretario di Stato Antony Blinken, avvertendo che “minaccia la libertà dei media e potrebbe minare il forte clima di investimenti della Polonia“.
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La crisi di governo
“Può andare avanti per un po’, ma non è più in grado di governare”. I voti persi non significano che il governo crollerà, poiché sarebbe necessario un voto formale di sfiducia affinché ciò accada e il PiS potrebbe potenzialmente continuare come governo di minoranza. Ma i commentatori hanno affermato che un governo di minoranza sarebbe difficile da sostenere a lungo termine poiché dovrebbe fare affidamento sul partito della Confederazione di estrema destra, che è molto critico nei confronti del governo. Le prossime elezioni sono previste per il 2023.
