Il cibo rappresenta un bisogno che si soddisfa e anche un “premio di piacere”, come lo ha definito Sigmund Freud. Infatti, attorno ad esso si organizzano le prime interiorizzazioni di relazioni umane del lattante su cui si stratificheranno in seguito le diverse scelte oggettuali del bambino. E’ importante conoscere i disturbi del comportamento alimentare negli adolescenti al fine del loro sano sviluppo e benessere.
Gli adolescenti e il cibo
Gli adolescenti devono sviluppare il grado di consapevolezza del proprio sviluppo cognitivo – affettivo – relazionale, al fine di acquisire elementi di conoscenza per poter comprendere le cause favorenti lo sviluppo dei Disturbi del Comportamento Alimentare.
I Disturbi del Comportamento Alimentare negli adolescenti
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono caratterizzati da alimentazione disordinata, caotica, ritualistica e ossessiva e disagio per il proprio corpo, alterata valutazione del peso e forme.
A livello psicologico e sociale, si verificano: bassa autostima, depressione, impulsività, perfezionismo, relazioni sociali carenti, distorsione dell’immagine corporea.
Queste caratteristiche possono essere espressione di situazioni disfunzionali della scuola e/o del contesto extrascolastico in cui l’individuo vive.
L’attenzione al cibo e all’immagine corporea possono riflettere la situazione di complessità dovuta al contesto sociale in cui si trova l’alunno e alle interazioni scuola – famiglia – società.
Negli adolescenti, le cause riconducibili al manifestarsi dei disturbi del comportamento alimentare possono essere rintracciate in fenomeni familiari, sociali e interni al sistema scolastico.
Classificazione dei disturbi alimentari
Nella sezione «Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione», il Dsm-V elenca sei categorie diagnostiche principali, più due residue. Indica i criteri che, secondo l’American Psychiatric Association, devono essere soddisfatti per poter applicare le varie diagnosi:
- pica
- mericismo
- disturbo alimentare evitante/restrittivo
- anoressia nervosa
- bulimia nervosa
- disturbo di alimentazione incontrollata, tra cui l’Obesità, e le due residue:
- altro disturbo della nutrizione o dell’alimentazione specificato;
- disturbo della nutrizione o dell’alimentazione non specificato.
Anoressia nervosa, bulimia nervosa e obesità possono essere considerate le più gravi.
Anoressia Nervosa
L’Anoressia Nervosa è caratterizzata dalla paura di ingrassare, perdita di peso, preoccupazione eccessiva per il peso e le forme corporee, amenorrea.
Bulimia Nervosa
La Bulimia Nervosa è rappresentata dalle ricorrenti abbuffate e comportamenti di compenso (vomito auto-indotto, esercizio fisico eccessivo, uso di diuretici e lassativi), abbuffate e condotte si verificano in un certo periodo di tempo per una specifica frequenza, autostima condizionata dal peso e dalla forma corporea.
Obesità
L’Obesità è caratterizzata da un aumento del peso corporeo al di sopra di quello auspicabile per età e altezza, determinato da un accumulo di grassi nel tessuto adiposo in quantità eccessive rispetto alle necessità fisiologiche dell’organismo. Essa comporta una bassa autostima o immagine corporea negativa: la bassa autostima è quando non ci si considera importanti o di valore, mentre l’immagine corporea negativa rappresenta l’insoddisfazione della propria immagine corporea e di caratteristiche fisiche come il peso e le forme corporee, i lineamenti.
Considerando la teoria psicodinamica sull’immagine corporea, è chiaro che su di essa vengono proiettate fantasie, intenzioni e significati per cui dovrà svilupparsi adeguatamente durante la maturazione del corpo. L’eccessiva invadenza dei genitori che non permettono il naturale “distacco” dei figli, e l’assenza di risonanza empatica sono fattori contribuenti la distorsione dell’immagine corporea.
Le cause dei disturbi dei comportamenti alimentari negli adolescenti: i fattori di rischio
L’insorgenza e il permanere del disturbo sono caratterizzati da fattori di rischio, suddivisi in:
- fattori predisponenti, cioè che possono essere genetici, psicologici o ambientali. Questi aumentano la vulnerabilità di una persona a sviluppare il disturbo dell’alimentazione;
- fattori precipitanti, cioè eventi o situazioni che scatenano l’insorgenza del disturbo. Sono costituiti da lutti, aggressioni, separazioni da persone care. Come pure situazioni non gravi, ma solo all’apparenza. Ad esempio, un fallimento scolastico, un cambio di scuola o essere presi in giro per il proprio aspetto;
- fattori di mantenimento, cioè quelli che impediscono il ritorno alla normalità. Sono sia psicologici che fisici che ambientali. Rappresentano quello che è definito ‘circolo vizioso’ di mantenimento della malattia. Questo va affrontato con le terapie specifiche per il disturbo.
Le donne sono più colpite?
Le donne possono essere maggiormente colpite e manifestare i DCA.
Ciò sembrerebbe spiegato da fattori socio-culturali. Infatti, il ruolo delle donne si è modificato nel tempo. Il corpo femminile è diventato ‘oggetto’ di interesse, per cui si dà alla donna il ‘compito’ di essere in un certo modo. Dunque, deve possedere canoni precisi di bellezza e avere successo. I DCA rappresentano una modalità di reazione al rifiuto di appartenere a tali canoni. Così, interviene l’azione della serotonina, cioè un neurotrasmettitore cerebrale implicato nella regolazione dell’ansia, del tono dell’umore, dell’impulsività e delle sensazioni di fame e sazietà.
I disturbi del comportamento alimentare nei maschi
Anche se i DCA sono stati considerati prevalentemente al femminile, oggi se ne nota una certa preponderanza anche nei maschi. Si parla di “Anoressia Inversa”. Essa è attenzione all’acquisizione di massa corporea piuttosto che alla perdita di peso tipica per chi soffre di Anoressia Nervosa. I maschi mirano ad avere un corpo muscoloso. Per questo, potrebbero attuare comportamenti disfunzionali e rischiosi come: eccessiva attività fisica, controllo eccessivo dell’alimentazione, uso di integratori alimentari e steroidi.
Disturbi del comportamento alimentare negli adolescenti e immagina corporea
Gli adolescenti che manifestano i disturbi del comportamento alimentare devono lavorare su di sé nella comprensione e nella scelta del percorso più adeguato al raggiungimento di un sano e personale benessere psico-fisico.
Può essere preoccupante ed ostacolare la convinzione disfunzionale che i giovani hanno dell’immagine del proprio corpo, del peso e delle forme. Infatti, un numero sempre maggiore di adolescenti dedica attenzione al controllo del peso attraverso diete, eccessivo esercizio fisico e altri comportamenti.
Così, è necessario comprendere le motivazioni dell’alterazione del comportamento alimentare e dell’alterata valutazione del corpo e delle sue forme, osservando anche i fattori psicologici ed evolutivi che possono creare nei giovani il problema del peso e della forma.
Conclusioni
E’ necessario promuovere nei giovani la capacità di gestire il disagio connesso ai cambiamenti fisici e di costruire abilità sociali. Come pure è fondamentale controllare bisogni ed impulsi, cioè il disagio, i conflitti irrisolti, i sensi di rifiuto e l’aggressività.
Altresì, bisogna valutare l’insoddisfazione corporea, ponendo attenzione alle aspettative personali ed esterne.
Famiglie e agenzie di socializzazione devono essere pronte a supportare gli adolescenti nell’acquisizione della consapevolezza. In tal modo, sarà possibile comprendere il percorso di cura più adeguato, dalla riabilitazione nutrizionale, alle terapie con diversi approcci, alla psicoeducazione alimentare e terapie familiari. Come pure comprendere se è necessario a strutture specializzate per esito e guarigione.