La Voyager Station, l’hotel spaziale a forma di ruota, sarà pronto a ricevere i primi ospiti a tempo di record.
Hotel spaziale: cos’è?
Si tratta di un hotel spaziale a forma di ruota, con capienza limitata a 400 persone. La Orbital Assembly Corporation, società di costruzioni spaziali, finanzierà il progetto. Tim Alatorre si occuperò del progetto. Alatorre ha dichiarato che l’hotel sarà in orbita ed operativo entro il 2027. Potrà apparire forse una scadenza troppo breve, ma il capo architetto sostiene di potercela fare. Alatorre ha dichiarato alla rivista online Dezeen che la realizzazione in tempi così brevi dipende dagli intoppi che potrebbero sorgere nel corso della realizzazione. “Nello spazio sappiamo che le cose non vanno sempre come previsto. Ma stiamo spingendo per questa data”.
Hotel spaziale: Tim Alatorre delinea i probabili ostacoli
Secondo Alatorre, il più grande ostacolo per la realizzazione del progetto è l’attuale tecnologia disponibile per i razzi. Perché si possa passare alla fase operativa, ci sarà bisogno della successiva generazione di piattaforme di lancio. Serviranno cioè razzi abbastanza potenti da trasportare i componenti dell’hotel spaziale ad un’altitudine di circa 2.000 km sopra la superficie terrestre. C’è poi la concreta possibilità che, vista l’altitudine, gli ospiti possano soffrire di problemi fisici causati dalla microgravità. Questo comprometterebbe la permanenza degli ospiti nella Voyager Station. Ma Alatorre ha una soluzione pratica che risolverebbe il problema.
L’idea di Tim Alatorre
Per ovviare al problema dell’altitudine e della microgravità, l’hotel spaziale avrà la forma di una ruota e girerà su se stesso. La rotazione simulerà una gravità artificiale. Alatorre ha dichiarato che l’hotel ruoterà “a circa 1,2 giri al minuto”, una velocità appena più svelta di quella utilizzata dalla lancetta dei secondi di un orologio. Questo moto riprodurrà una sorta di effetto gravità, inferiore a quella terrestre, che garantirà la permanenza degli ospiti.
