La polizia di Hong Kong ha arrestato cinque dirigenti di Apple Day, quotidiano noto per la sua posizione contro la Cina e l’amministrazione di Hong Kong. I poliziotti, circa 500, che hanno preso d’assalto la redazione hanno impedito ai giornalisti di filmare l’evento e hanno bloccato tutti gli ingressi degli uffici. Si tratta dell’ennesimo tentativo dell’amministrazione di Hong Kong di tappare la bocca a quei pochi giornali indipendenti. Gli interventi della polizia sono aumentati durante le scorse settimane soprattutto dopo l’arresto dell’editore Jimmy Lai che dovrà scontare 20 mesi di carcere a causa della sua presenza in alcune manifestazioni contro la Cina.
Hong Kong: chi ha arrestato la polizia?
La polizia nella sua operazione ha ammanettato nomi importanti di Apple Day. Stiamo parlando di Cheung Kim-hung, Ceo sella società, Chow Tat-kuen, il direttore operativo, Chan Puiman, il vicedirettore capo e Cheung Chi-wai, il direttore esecutivo. E a questi si aggiunge anche il caporedattore Ryan Law, tra i primi ad essere arrestati. Le motivazioni dietro l’arresto sono da collegare con una delle ultime leggi sulla sicurezza che Hong Kong ha approvato. La polizia ha inoltre comunicato che il quotidiano Apple Day era “sospettato di collusione con un paese straniero“. Non è chiaramente l’ultimo tentativo di ammanettare chi la pensa diversamente. Da circa un anno e mezzo Hong Kong vive immersa in un vero e proprio stato di polizia, in cui i movimento sono limitati e gli agenti sono liberi di andare contro i cittadini.
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