Gli ucraini detenuti dai russi hanno denunciato torture e stupri. Lo stupro e la violenza sessuale come tattica durante il conflitto sono stati riconosciuti dalle Nazioni Unite come “un crimine di guerra, un crimine contro l’umanità o un atto costitutivo rispetto al genocidio”.
Gli ucraini detenuti dai russi denunciano torture e stupri
Un gruppo di esperti internazionali che ha intervistato un gruppo di ucraini detenuti dai russi a Kherson ha riferito che quasi la metà degli intervistati ha affermato di essere stato torturato e di aver subito violenza sessuale. Il Mobile Justice Team, istituito dallo studio legale per i diritti umani Global Rights Compliance, ha affermato che su 320 casi esaminati nella provincia dell’Ucraina meridionale, molti detenuti hanno raccontato di soffocamento, waterboarding, gravi percosse e minacce di stupro. Il rapporto del team afferma che le prove indicano che un soldato russo ha sottoposto almeno 17 persone a mutilazioni genitali e almeno una persona sarebbe stata costretta ad assistere allo stupro di un altro detenuto. Alcuni dei detenuti hanno affermato di essere stati anche costretti a imparare l’inno nazionale russo e gli slogan pro-Mosca. Nel rapporto si legge anche che a Kherson sono state identificate poltre 35 camere di tortura.
Wayne Jordash, socio amministratore e co-fondatore di Global Rights Compliance, ha affermato che l’abuso suggerisce che il presidente russo Vladimir Putin abbia intenzione di estinguere l’identità ucraina. Jordash ha poi aggiunto che la gamma di crimini commessi è “evocativa di genocidio”. “Lo schema che stiamo osservando è coerente con un piano cinico e calcolato per umiliare e terrorizzare milioni di cittadini ucraini al fine di sottometterli al diktat del Cremlino”, ha detto Jordash.
Leggi anche: Trasferimento forzato di bambini ucraini in Russia
