Washington ha avviato una battaglia legale con la RMS Titanic Inc, che intende lanciare una nuova ricerca intorno al relitto del famoso transatlantico nel maggio 2024. Le autorità americane invocano la necessità di preservare la natura sacra del sito.
Un nuovo episodio giudiziario è stato appena avviato intorno al relitto del Titanic. A più di centodieci anni dall’affondamento del famoso transatlantico, il governo degli Stati Uniti si sta opponendo a una nuova spedizione prevista per il maggio 2024, ha riferito mercoledì 30 agosto 2023 il sito Popular Mechanics. Il programma di ricerca è stato affidato alla società americana RMS Titanic Inc, che dal 1994 detiene i diritti esclusivi sugli oggetti del relitto.
Uno degli obiettivi della missione è quello di riesumare la radio utilizzata per dare l’allarme dopo che la nave britannica colpì un iceberg al largo di Terranova, a 650 chilometri dalla costa canadese, nel 1912.
Non abbastanza per convincere le autorità americane, che hanno avviato un procedimento contro il RMS Titanic presso il tribunale di Norfolk in Virginia. Washington si basa su una legge federale che vieta “attività che possano alterare o disturbare fisicamente il sito del relitto” e su un accordo internazionale.
Le autorità americane temono che la missione comporti un’alterazione del relitto. Secondo le autorità americane, la possibile presenza di resti umani, protetti dall’accordo internazionale, è un rischio sufficientemente significativo per opporsi al programma. Washington avanza anche un’argomentazione legale basata sull’assenza di un permesso di navigazione. Si tratta di un elemento aneddotico per la RMS Titanic, che intende farne a meno.
La compagnia si difende anche dal contravvenire alla legge federale e dal violare l’accordo internazionale. Secondo la compagnia, la spedizione non rischia di danneggiare il relitto. La compagnia insiste sul fatto che non verranno rimossi frammenti di resti.
Per legittimare l’interesse generale della sua missione, afferma inoltre di lavorare di concerto con la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), l’agenzia americana responsabile di rappresentare gli interessi pubblici del Titanic.
Una precedente disputa
La battaglia legale tra le due parti riecheggia una precedente. Nel 2020, Washington si rivolse al tribunale per contestare una spedizione organizzata dalla RMS Titanic. Alla fine la compagnia ha ricevuto il via libera da un giudice, che ha giustificato la sua decisione citando l’importanza culturale e storica della radio. La pandemia di Covid-19 costrinse infine gli organizzatori a cancellare la missione.
Dalla prima spedizione sul Titanic nel 1987, numerose società hanno lanciato spedizioni a quasi 4.000 metri di profondità, a costi impressionanti. L’ultima, condotta dal sommergibile Titan, si è conclusa in tragedia. Morirono cinque passeggeri, tra cui l’esploratore francese Paul-Henri Nargeolet.