Dopo aver atteso ben 14 anni, la famiglia di supereroi più colorata e divertente di sempre è finalmente tornata sul grande schermo. Il rischio dei sequel sono ben noti a tutti, ma in un sequel uscito addirittura dopo 14 anni non fa ben sperare.
La storia appare abbastanza statica, quasi priva di una vera e propria trama avvincente e ”super”.
Quel che rende questo film un ottimo prodotto dal punto di vista della scrittura è la trovata progressista per cui si è finalmente deciso di mostrare che è possibile che una donna, dopo essere diventata madre, torni al proprio lavoro ma che, allo stesso tempo, un padre possa occuparsi di tutte quelle faccende domestiche che solitamente sono etichettate come femminili. Infatti se il primo film poteva forse rientrare in quella categoria di film d’animazione pensati più per un pubblico di bambini che non di adulti, le cose sembrano molto cambiate in questo secondo episodio. Certo, non si vuole dire che i più piccoli non possano apprezzare la pellicola, bensì che l’impianto più maturo della storia – ma soprattutto alcune scelte narrative decisive – potranno e saranno assai più apprezzate dagli adulti presenti in sala. Negli ultimi anni sia Disney che Pixar hanno, più o meno ostentatamente, cominciato a inserire delle modifiche a quelli che sono da sempre stati i topoi delle loro storie. Se in Ribelle – The Brave, ma anche in Frozen, si è deciso di mostrare delle protagoniste forti che non hanno più bisogno di un principe azzurro per sentirsi realizzate o trovare la felicità, in Gli Incredibili 2 la sovversione dei ruoli di genere che si registra è inaspettata quanto entusiasmante.
Non mancano però critiche negative da veri critici, i quali hanno più ragione di altri:
Richard Lawson di Vanity Fair, ha detto: “Gli Incredibili 2 è un film corposo, intelligente e avvolgente, anche se come ogni altro film della Pixar appare ai miei occhi troppo sicuro di se, troppo carino e lucido; potrei dire troppo compiaciuto. Probabilmente è la critica politica all’interno di una commedia familiare che mi disturba, ma non eccessivamente da rovinare l’esperienza generale.”
A parer mio la critica più giusta e decisiva è stata data da Bilge Ebiri di The Village Voice: “Inizialmente c’è uno splendido dialogo a tavola fra Mr. Incredible e Elastigirl sull’importanza di cambiare alcune leggi quando queste diventano ingiuste (‘Ci vogliono altre leggi per cambiarne una diventata ingiusta, altrimenti sarebbe il caos’ ‘Che è esattamente quello che abbiamo’). Uno scambio molto filosofico, d’alto valore sociale, che però si perde con il passare della narrazione e degli eventi. Non va a modificare nessuna sequenza in modo significativo”.
E per ultima, chiudiamo con un gioco di parole di Brian Truitt di USA Today che ci dice: sembra che questo nuovo Gli Incredibili 2 “non sia del tutto incredibile”.