Il lancio della prima tecnologia spaziale degli Emirati Arabi Uniti direzione Marte è un grande risultato per il mondo arabo. La sonda el-Amal (“speranza” in italiano) degli Emirati suggella una preparazione tecnologica di altissimo livello, che intende far aumentare il prestigio del piccolo paese, ma non solo, a livello internazionale.
Il satellite è partito dal centro spaziale giapponese di Tanegashima alle 6:58 (23:58 italiane), circonderà l’orbita del Pianeta Rosso in modo da inviare dati preziosi alla Terra. In totale la missione che porterà el-Amal a circumnavigare Marte per il 2 dicembre 2021 (data che celebra i 50 anni di esistenza del paese arabo), è costata al governo di Dubai oltre 200 milioni di dollari.

L’operazione era stata annunciata nel 2014, in un momento in cui gli Emirati Arabi Uniti non possedevano nemmeno un’agenzia spaziale che potesse coordinare il tutto. Tre anni dopo, nel 2017, è stato definitivamente lanciato il programma spaziale internazionale che coinvolgeva migliaia di persone, tra cui ingegneri, fisici e aziende costruttrici.
Non solo UAE
La missione mondiale di avere sempre più informazioni sul Pianeta Rosso ha spinto anche Cina e Stati Uniti a provvedere con le proprie tecnologie. I cinesi invieranno un orbiter, un lander e un rover nella loro missione Tianwen-1; mentre gli americani provvederanno ad inviare un rover nella loro missione Mars2020.
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