sabato, Aprile 19, 2025

Giulio Cesare: il temerario comandante stratega

“Alea iacta est”, secondo la tradizione queste furono le parole che Giulio Cesare pronunciò compiendo l’ostile e oltraggioso gesto di attraversare il fiume Rubicone: “il dado è tratto”.

Cosa voleva fare Giulio Cesare?

Cesare era consapevole che quel gesto sarebbe stato un inequivocabile atto di guerra, una sfida aperta contro Pompeo che aveva osato mettersi contro di lui, impedendogli di tornare a Roma in seguito alle vittorie ottenute in Gallia. Indubbio è, quindi, l’intento: dopo questo gesto, dopo quelle parole, non ci sarebbe stata una via di ritorno. Roma non era abbastanza grande per due sovrani.

Un triumvirato fallimentare

Nonostante il potere fosse stato spartito nelle mani di un triumvirato, costituito da Cesare, Crasso e Pompeo, era palese che i tre non avessero completamente la stessa importanza. Il già vacillante equilibrio fu definitivamente rotto nel 55 a.C., alla morte di Crasso. Il Senato aveva già compreso che i successi militari di Cesare lo avrebbero condotto a pretendere un potete assoluto, per questo decise di favorire Pompeo affidandogli la carica di consul sine collega. Con Giulio Cesare in Gallia Cisalpina non avrebbero avuto problemi, almeno fino al suo ritorno.

Il fallimento

Nel 50 a.C., Cesare tenta, fallendo, di proporsi come console. Era chiaro che il Senato, terrorizzato dal suo crescente potere e dalla sua influenza lo voleva fuori dai giochi. Nonostante la lontananza, Cesare riuscì a far insediare Marco Antonio e Gaio Scribonio Curione  come tribuni della plebe. Tutte le loro proposte, tuttavia, vennero ostacolate e respinte da Catone e dal Senato stesso.

Giulio Cesare attraversa il Rubicone

Per Cesare l’ordine ufficiale era quello di sciogliere le sue legioni; con i tribuni fidati messi in un angolo l’unica mossa che allo stratega restava di fare era quello di varcare con le legioni il confine della penisola: il Rubicone. Così il 10 gennaio del 49 a.C., Giulio Cesare compì un atto di aperta sfida contro il Senato romano e contro tutto ciò che esso rappresentava.

Innumerevoli sono le opere scritte su questo personaggio.

Silvia Sini
Silvia Sini
Neo-laureata in Editoria e Scrittura, clowndottore, capo scout.

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