Il governo del Giappone ha affermato di essere preoccupato per la violazione di diritti umani in Cina. La Camera dei rappresentati ha infatti adottato una risoluzione che esprime preoccupazione per la situazione dei diritti umani in Cina e a Hong Kong.
Governo del Giappone contro la Cina: cos’è successo?
La Camera dei rappresentati del Giappone ha adottato una risoluzione che esprime preoccupazione per la situazione dei diritti umani nella regione cinese dello Xinjiang e a Hong Kong. La risoluzione chiede l’obbligo di rispondere delle proprie azioni a Pechino e il coinvolgimento costruttivo del governo giapponese. “Consideriamo i cambiamenti dello status quo con la forza, simboleggiati nelle gravi situazioni dei diritti umani, come una minaccia per la comunità internazionale”, si legge nella risoluzione. Il documento fa poi riferimento alla regione autonoma uigura dello Xinjiang, al Tibet, alla Mongolia Interna e ad Hong Kong. Sottolinea la preoccupazione della comunità internazionale per le violazioni della libertà di religione e la reclusione in Cina.
La risoluzione sottolinea anche che le questioni relative ai diritti umani vanno oltre gli affari interni di un Paese e interessano l’intera comunità globale, affermando che ci sono persone che denunciano oppressione e altri Paesi che stanno offrendo loro supporto. La risoluzione esorta infine il governo giapponese a raccogliere informazioni per delineare l’intero quadro della “grave situazione dei diritti umani”. Inoltre chiede che il Giappone collabori strettamente con altri Paesi per monitorare e attuare misure globali per salvare le persone.
La risposta di Pechino
Non si è fatta attendere la risposta delle Cina. Pechino ha protestato formalmente con Tokyo per tale misura e ha promesso contromisure. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha affermato che “la risoluzione ignora i fatti, diffama la situazione dei diritti umani in Cina, viola il diritto internazionale e le norme delle relazioni tra stati, oltre ad interferire gravemente negli affari interni della Cina”.
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