Salta, per ora, l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza tra Israele e il gruppo palestinese Hamas. Secondo Israele, Hamas non avrebbe consegnato la lista dei 33 ostaggi israeliani che intende rilasciare.
Gaza: salta l’accordo con Israele
Accordo di cessate il fuoco tra Israele e il gruppo palestinese Hamas, che sarebbe dovuto iniziare questa mattina alle ore 7:30, è ora in stand-by. L’accordo è saltato perché Hamas non ha ancora consegnato ai mediatori del Qatar la lista dei 33 ostaggi israeliani che intende rilasciare. Hamas ha citato delle non meglio precisate “ragioni tecniche” per motivare il ritardo. “Hamas non sta adempiendo ai suoi obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito a Israele i nomi degli ostaggi il cui rilascio è previsto per oggi. Per direttiva del Primo Ministro, il cessate il fuoco non entrerà in vigore finché Hamas non rispetterà i suoi obblighi. L’IDF continuerà a colpire a Gaza, finché Hamas non li rispetterà”, ha affermato il portavoce dell’esercito israeliano.
Ore prima il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva detto: “Non andremo avanti con l’accordo di cessate il fuoco fino a quando non riceveremo l’elenco degli ostaggi che saranno rilasciati, come precedentemente concordato. Israele non tollererà violazioni dell’accordo. La responsabilità è unicamente di Hamas”.
“Cari cittadini di Israele, il 7 ottobre, i nostri nemici hanno compiuto il più orribile massacro del popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto. Eppure, in mezzo a questo terribile disastro, è emersa l’incredibile forza del nostro spirito nazionale e il supremo coraggio dei nostri combattenti. Questa forza ci spinge con determinazione a raggiungere tutti gli obiettivi di guerra che ci siamo prefissati: riportare tutti i nostri ostaggi, eliminare le capacità militari e di governo di Hamas e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per la nostra nazione. Tanto il presidente Trump, quanto il presidente Biden, hanno dato pieno sostegno al diritto di Israele di riprendere i combattimenti se concludiamo che i negoziati nella seconda fase sono inutili. Se dovremo riprendere i combattimenti lo faremo in modi nuovi, con tremenda forza”, ha poi detto Netanyahu.
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