Foster Partner ha colpito ancora. Stavolta disegnando il nuovo aeroporto internazionale sulla costa occidentale dell’Arabia Saudita. Intanto sono iniziati i lavori di costruzione. Secondo le previsioni, lo scalo sul Mar Rosso accoglierà un milione di passeggeri l’anno entro il 2030. Ma il nuovo terminal ispirato alle dune del deserto farà parte di un progetto più ampio. Ecco come si presenterà il complesso di super lusso quando sarà ultimato.
Foster Partner: un nuovo progetto?
Il nuovo aeroporto internazionale sul Mar Rosso porta la firma di Foster Partner. All’avanguardia ingegneristica, il progetto sorgerà sulla costa occidentale dell’Arabia Saudita come parte del Red Sea Project. Si tratta al momento del programma di sviluppo turistico e di ospitalità più ambizioso al mondo. In particolare, avrà l’obiettivo di trasformare il paese saudita in una delle destinazioni preferite su scala internazionale. Il piano prevede la realizzazione di una città di lusso e di un hotel a forma di anello costruito su palafitte sul Mar Rosso. Oltre a un resort a sette stelle tra le dune di sabbia sempre progettato dalla Foster Partner. Intanto, sono iniziati i lavori di costruzione del terminal principale. Se tutto andrà bene, dovrebbe essere ultimato il prossimo anno.
Qualche dettaglio in più
I media locali confermano che sono iniziate le operazioni di livellamento del terreno del futuro aeroporto internazionale del Mar Rosso. Il terminal sorgerà a circa 15 chilometri nell’entroterra e dovrebbe essere ultimato entro il 2022. Grazie a un programma di voli nazionali e internazionali, lo scalo sarà accessibile da circa l’80% della popolazione mondiale in meno di otto ore. Ma anche quando sarà a pieno regime, nel 2030, la struttura gestirà una capacità massima di un milione di persone l’anno. Quindi 900 passeggeri l’ora. Questo per rispettare l’ecosistema della destinazione e accogliere i visitatori in un’atmosfera lussuosa e rilassante. A tal proposito anche la sua architettura sarà influenzata dalla bellezza naturale del paesaggio circostante. E ricalcherà le tinte e i colori delle dune del deserto, delle verdi oasi e del mare.
Fostern Partner e un progetto ambizioso
In effetti, l’aeroporto internazionale sarà la futuristica porta d’accesso per destinazioni meravigliose. Non solo perché a breve distanza da un arcipelago di 90 isole incontaminate e vulcani dormienti. O perché immerso in affascinanti paesaggi desertici e bellissime montagne selvagge. Ma la destinazione sarà in grado di soddisfare anche gli amanti delle visite culturali, che scopriranno una civiltà ricca e stimolante. Il tutto, promettono i promotori, attraverso i più alti standard di eccellenza del servizio. Anche grazie a soluzioni ultramoderne che garantiranno un’esperienza personalizzata senza soluzione di continuità.
Il Red Sea Project
Come anticipato, il Red Sea Airport rientra nell’ambizioso progetto del Red Sea Project. Si tratta del più grande piano di ospitalità al mondo. Una volta completato, infatti, il complesso rivestirà una superficie di 28.000 chilometri quadrati. Come riporta Arab News, il progetto era stato annunciato nel luglio 2017 dal principe ereditario Mohammad bin Salman. Oltre all’aeroporto, la prima fase del programma prevede la realizzazione di quattordici hotel. Di cui cinque sulle isole del Mar Rosso e il resto sulla terraferma. Si parla di un totale di 3.000 camere d’albergo. Oltre a centri commerciali, palestre e altre strutture ricreative. Mentre nella seconda fase il polo turistico sarà ampliato fino a raggiungere le 8.000 camere di lusso distribuite tra 22 isole e la terraferma. Ma il proposito è di accogliere i primi ospiti già nel 2022. Inizialmente grazie a quattro strutture alberghiere che diventeranno sedici entro la fine del 2023.
I costi?
Insomma sembrerebbe una meta per pochi fortunati. Anche perché le autorità avrebbero già avvertito che il flusso di visitatori sarà regolato per evitare il turismo di massa. In questo modo, dicono, potranno offrire all’ospite un’esperienza di soggiorno unica e memorabile. Nel pieno rispetto dell’ambiente. Ad ogni modo, la costruzione del polo turistico è avviata. Come riferisce Arab News, infatti, nel 2020 le società incaricate del progetto hanno siglato i primi 500 contratti per il valore di oltre 3.5 miliardi di dollari. Una cifra destinata ad aumentare già quest’anno.
Il secondo progetto Foster Partner
In effetti, la Foster Partner sta già disegnando un hotel come parte del Red Sea Project. All’iniziativa parteciperanno due società con sede a Dubai: la Kengo Kuma and Associates e la Killa Design. Ma non è tutto. Perché Foster Partner sta studiando anche un secondo aeroporto internazionale. Stavolta nella località di Amaala a 250 chilometri al Nord. Il terminal ispirato al tema “del miraggio”, però, è stato criticato dall’Architects Climate Action Network. La vicenda si è conclusa con l’uscita della Foster Partner dal gruppo ambientalista Architects Declare per il quale gli aeroporti avrebbero dovuto essere “edifici più sostenibili”.
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Il Red Sea Airport di Foster Partner
“L’aeroporto sarà una struttura all’avanguardia che offrirà un’esperienza unica ai nostri visitatori“, ha spiegato Ian Williamson, Chief Project Delivery Ufficiale presso la Red Sea Development Company (TRSDC). La società che avrà il compito di realizzare il progetto. Interamente di proprietà del Fondo per gli investimenti pubblici (PIF) dell’Arabia Saudita, la TRSDC ha nominato come partner la DAA International per il supporto logistico. A sua volta divisione del gruppo aeroportuale statale irlandese ARI, l’azienda è leader mondiale nella gestione aeroportuale in 16 Paesi. Tra cui il Terminal 5 dell’aeroporto internazionale King Khalid di Riyadh sin dall’apertura nel 2016. L’azienda “È stata selezionata perché siamo fiduciosi che possano offrire non solo un’esperienza aeroportuale degna della nostra destinazione di lusso”, ha riferito il CEO della TRSDC John Pagano. “Ma anche per il loro impegno a garantire il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità“.
La partecipazione
Dunque, l’azienda aeronautica irlandese si occuperà delle operazioni aeroportuali e dei terminal. Ciò comprende i servizi di trasporto aereo, di gestione delle strutture e delle attività commerciali. Nonché dei servizi aziendali e finanziari. Il tutto in tre fasi distinte. Innanzitutto, avrà il compito di assicurare che tutti i progetti aeroportuali saranno a vantaggio dei passeggeri. In secondo luogo, si occuperà di pianificare un modello operativo di accoglienza completo e continuativo quando il terminal verrà aperto al pubblico. Da ultimo, la società gestirà e attuerà tali protocolli mantenendo i più elevati standard di servizio e sicurezza.
La dichiarazione
Il CEO di DAA International, Nick Cole, ha dichiarato: “L’aeroporto internazionale del Mar Rosso diventerà una tappa fondamentale per ogni visitatore diretto a questa destinazione unica“. “Crediamo che la sua esperienza di vacanza debba iniziare dal momento in cui atterrano“. “Questo è il motivo per cui intendiamo offrire un’esperienza aeroportuale senza soluzione di continuità per i passeggeri“. “Sostenuta dall’impegno a raggiungere i rigorosi obiettivi di sostenibilità di TRSDC“. “Siamo lieti di dare il nostro contributo nell’aiutare ad aprire questa nuova destinazione e questo meraviglioso paese al resto del mondo“.
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Il progetto
Lo Studio di architetti promette un’esperienza immersiva fin dall’arrivo. Al gate, i passeggeri saranno accolti dal lussureggiante paesaggio dell’oasi che li guiderà al Welcome Center. Lì, lo staff del Red Sea Resort avrà il compito di espletare i controlli di sicurezza e il controllo passaporti. Il tutto in maniera rapida e senza stress, come assicurano i promotori. Inoltre, i passeggeri non avranno la seccatura di ritirare i bagagli perché le valigie registrate alla partenza saranno inviate direttamente alla propria camera d’albergo. Certamente, tale comodità sarà uno dei punti di forza del nuovo terminal.
Il terminal ideato da Foster Partner
Tra le cinque forme a baccello di cui si costituiranno i gate di arrivo saranno inserite aree verdi per donare maggior “respiro” alla struttura che accoglie i visitatori. Inoltre, ciascuno dei cinque pod potrà essere utilizzato in modo indipendente. Una sorta di “mini terminal” autonomo che potrà essere aperto al bisogno, mentre gli altri potranno rimanere chiusi per ridurre il fabbisogno energetico della struttura. Ai lati del terminal principale sorgeranno due “ali” che ospiteranno gli edifici ausiliari all’aeroporto, come le strutture logistiche per la movimentazione dei bagagli. Mentre al fianco della pista principale ne sarà costruita anche una dedicata agli idrovolanti e tre eliporti.
Un aeroporto eco-friendly
Soprattutto, il nuovo aeroporto sarà eco-compatibile e sostenibile. Una caratteristica che ha permesso alla Foster Partner di vincere l’appalto nel 2019. Come ha spiegato John Pagano: “L’aggiudicazione dell’appalto per la progettazione del nostro aeroporto è una pietra miliare importante e il primo dei progetti infrastrutturali alla base della destinazione“. A gennaio l’amministratore delegato di TRSDC aveva affermato: “Foster Partner e il loro consulente tecnico WSP Global hanno dimostrato la loro capacità di fornire progetti in linea con lo sviluppo di livello mondiale e con i nostri standard di sostenibilità“. Alla fine, ha concluso: “Non vediamo l’ora di collaborare con loro per sviluppare un design innovativo che migliorerà l’esperienza dei visitatori, raggiungerà i nostri obiettivi di sostenibilità e ci consentirà di fornire un aeroporto per il futuro“.
Foster Partner tecnologia a sostegno dell’ambiente
Secondo Ian Williamson di TRSDC: “La tecnologia intelligente giocherà un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’aeroporto ed è stato fondamentale per noi lavorare con un’azienda che potesse mettere insieme un team con le competenze per garantirlo“. Infatti, il Red Sea Airport sarà alimentato al 100% da energia rinnovabile e realizzato (e gestito) riducendo quasi a zero le componenti in plastica. Dunque la Foster Partner non smentisce la sua vocazione all’ecosostenibilità. Anche attraverso il risparmio energetico. Stavolta, lo Studio mira a far sì che l’aeroporto internazionale del Mar Rosso ottenga un rating di sostenibilità LEED Platinum.
Le soluzioni per l’ecosistema
Come ha spiegato Foster Partner, le coperture del tetto si estenderanno per ombreggiare le aree interne ed esterne all’aeroporto. In particolare, “La forma complessiva dell’edificio del terminal è stata progettata per proteggere l’ambiente interno dai raggi solari“. Il che permette di ridurre “Sostanzialmente la domanda energetica complessiva per il raffreddamento nell’edificio tramite l’ombreggiatura automatica“. Inoltre, “Anche la luce diurna è stata sfruttata, come la maggior parte delle vetrate esposte a Nord“. “Ciò consente una maggiore penetrazione della luce diurna senza compromettere le prestazioni solari“.
Chi è l’architetto di Foster Partner?
Indiscusso maestro dell’architettura contemporanea, l’archistar ambientalista Norman Robert Foster nasce a Manchester nel 1935. Si laurea nel 1961 all’Università locale per poi proseguire gli studi alla Yale University. Lì ottiene un dottorato grazie all’assegnazione della borsa Henry Fellowship. Durante gli anni trascorsi negli USA, dove si sente “a casa”, collabora con Richard Buckminster Fuller subendo l’influenza di maestri del calibro di Paul Rudolph, Serge Chermayeff e Vincent Scully. Considerato dagli esperti del settore uno dei più rappresentativi esponenti dell’architettura High-Tech, lo si ricorderà per aver progettato dei veri capolavori di architettura.
Foster Partner: le opere
Di questi, sicuramente l’opera più nota e significativa è il grattacielo della Hong Kong & Shangai Bank. Con una superficie di 100.000 metri quadrati e un’altezza di 180 metri, la torre è una delle strutture tecnologicamente più avanzate in Asia. Oltre che uno degli edifici più costosi dell’era moderna. Basti pensare che per realizzare i suoi 41 piani sono serviti 600 milioni di dollari. Altri progetti famosi sono l’aeroporto di Stanstead a Londra, la Torre de Collserola a Barcellona e il Carrè d’Art a Nimes. Mentre in Italia ha disegnato la nuova stazione di Firenze. Attualmente il noto architetto è impegnato in alcuni progetti di ampliamento o crescita ex novo di scali aeroportuali. Senza tradire mai il suo rispetto per l’ecosistema.
I progetti futuri
Ancora oggi, la Foster Partner è uno studio internazionale di design e architettura con sede a Londra. L’impresa vanta circa 700 dipendenti, con uffici a Berlino, Francoforte, Parigi, Hong Kong, Singapore e Tokyo. Lo studio guidato da Lord Norman Foster e cinque soci si occupa di pianificazione urbana, design e interior design. E talvolta mostre. Oltre ovviamente alla progettazione delle costruzioni. Ad esempio il nuovo aeroporto di Hong Kong, ossia la più grande infrastruttura al mondo.
I riconoscimenti
Nel 1983 Norman Foster è stato insignito della Medaglia d’Oro Reale per l’Architettura dalla RIBA. Mentre nel 1991 della Medaglia d’Oro dall’Accademia di Francia e nel 1994 della Medaglia d’Oro dell’AIA. Invece, nel 1999 è diventato il ventunesimo vincitore del Premio Pritzker per l’Architettura. Un riconoscimento ottenuto anche grazie all’impegno dimostrato nella difesa dell’ambiente, come ha precisato la giuria. E quello stesso anno Foster è stato insignito del titolo di Lord da Sua Maestà Britannica.
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Foster Partner: le immagini
Come ha spiegato Gerard Evenden di Foster Partner sul portale dello Studio: “L’aeroporto del Mar Rosso è stato concepito come un gateway per uno dei resort più unici al mondo e parte integrante dell’esperienza dei visitatori“. “L’interno dell’edificio è caratterizzato da un’oasi verde con un giardino piantumato che crea un’atmosfera rilassante, simile a un resort all’interno del terminal dell’aeroporto“. Poi, ha continuato: “L’aeroporto è progettato per offrire un’esperienza di viaggio più rilassata e intima, dando ai visitatori un assaggio di ciò che potranno trovare“. “E sperimentare un turismo unico che promette di rivoluzionare la costa occidentale dell’Arabia Saudita“, ha concluso.
Qui il progetto sul sito ufficiale di Foster Partner.