venerdì, Aprile 18, 2025

Fes e i suoi suk, i mercati artigianali marocchini nella Medina

Fes e suoi suk sono meno conosciuti rispetto a Marrakesh ma hanno un fascino senza tempo che conquista i turisti di passaggio per i loro rumori, odori e sapori. Divisa in due parti, la moderna e l’antica, adatta a qualsiasi tipo di viaggiatore. Viene considerata la capitale spirituale del Marocco.

Fes e i suoi suk, scopriamoli assieme

Entrando a Bab Guissa ti ritroverai al Palais Jamai Hotel. Lo vedrai immerso in un parco di aranceti, fontane e fiori in una cornice fiabesca. Di fianco scoprirai la moschea Kairaouine e più distanti le moschee di Er-Rsif, Andalusa e Es-Sahrij.

Lo sai che la mattina, il mezzogiorno e la sera il muezzin intona il suo canto di preghiera?

È un momento in cui ogni fedele si ferma e inizia a pregare con lo sguardo rivolto verso la mecca. Si può sentire in ogni angolo della città grazie a un efficiente impianto di microfoni che raggiunge ogni angolo della città.

Le altre porte sono Bab Shemsa, Bab Chorfa, Bab Mahrouk e Bab Jamai. Seguono le mura che chiudono la Medina intrappolandola nel tempo. Nell’ultima si scorge un cimitero. Si tratta del cimitero dei merinidi destinato agli ultimi sultani della dinastia.

Fes e i suoi suk, ciò che vogliamo conoscere, ci attirano in un labirinto di viette strette e caotiche.

Le porte di Fes portano in diversi mercati chiamati suk, ognuno destinato a un prodotto tipico. Potremmo visitare il suk el Attarine se si vogliono acquistare profumi e spezie. Oppure il suk el Henna, come puoi immaginare dedicato alle radici e alle foglie tintoree. Place Nejjarine con il suk dedicato ai falegnami.

uomo che lavora la ceramica
Antica lavorazione della ceramica

Abbiamo anche la fortuna di avvicinarci al primo mercato coperto, Kissaria, dove vengono venduti ricami, sete e broccati.

Ma la zona più famosa è quella della conceria Chouaras, nel quartiere dei tintori. Se vorrai visitarla ti verranno consegnate delle foglie di menta che serviranno a stemperare il fastidioso odore di guano.

La tecnica di lavorazione si rifà al medioevo quando furono costruite delle vasche su cui trattare le pelli ed è rimasta invariata ancora oggi. Annesso trovi i negozi per acquistare le pelli finite, ricamate seguendo i dettami dell’arte marocchina.

Il moderno si intramezza all’antico, cercando di mescolarsi e di camuffarsi.

Affiancati ai mercati tradizionali hanno trovato spazio quelli più commerciali dove si trovano i prodotti alla moda occidentale o i vari gadget tecnologici. Non manca l’abbigliamento firmato “made in China” o le finte marche di moda.

L’alternanza tra antico e moderno sta lentamente prendendo piede anche all’interno della Medina, rimane a noi viaggiatori l’arduo compito di non far sparire l’anima di un paese, acquistando prodotti artigianali e non commerciali. Preservando il passato e le radici di una comunità.

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