domenica, Aprile 20, 2025

FemMIT: la rivista tedesca che punta all’inclusività

Quando si sente parlare di riviste femminili vengono in mente una serie di argomenti. Per esempio, la moda o ricette di cucina o consigli di bellezza. Il che può risultare limitante per molte donne. Non che sia sbagliato parlare di questi argomenti. Il problema è un altro infatti. Dare per scontato che questo genere di argomenti interessino solo le donne. Negli ultimi tempi le cose stanno però cambiando. Sempre più riviste cercano di lottare contro gli stereotipi di genere e tra queste vi è femMIT, fondata da Romina Strawowy.

FemMIT: cosa c’è da sapere sulla rivista?

I motivi che hanno spinto Romina Strawowy a fondare femMIT sono molteplici. In primo luogo il desiderio di creare qualcosa di nuovo, che si discosti dall’idea classifica di rivista femminile. La rivista di Strawowy si può definire femminista, sebbene anche in questo caso ci sia una sorta di allontanamento dalle altre riviste femministe. “Non mi sono sentita rappresentata da queste riviste“. Ha spiegato in un’intervista Strawowy a DW. In particolare la giornalista spiega di non sentirsi rappresentata dal loro modo di fare attivismo, anche se ne comprende i motivi e lo giustifica. In che modo dunque femMIT è femminista? Strawowy vuole dare alle donne dei modelli da seguire, denunciando l’ineguaglianza sociale e cercando di rendere la propria rivista più inclusiva.


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Attivismo

Quello di Strawowy rimane pur sempre attivismo, anche se ha scelto di agire in maniera diversa. In femMIT trovano infatti spazio argomenti di attualità e legati al problema dell’inuguaglianza. Per esempio, nel primo numero della rivista si spiega l’importanza di dare più spazio alle donne anche nelle testate giornalistiche. In Germania, il 45% dei virologi sono donne, eppure solo il 30% delle donne sono incluse in alcune reportage sul problema del covid-19. Una questione molto attuale e che tocca gran parte dei Paesi, Italia compresa. Un altro punto riguarda invece il lavoro. “Si deve parlare di quel che è necessario in un ambiente lavorativo“. Ha affermato Strawowy sempre durante l’intervista a DW. Strawowy sottolinea l’importanza di diminuire il numero delle ore lavorative. In modo che chi lavora possa rilassarsi e poter trascorrere più tempo con la propria famiglia. Ciò permetterebbe anche di suddividersi i lavori domestici.

Inclusività

È importante per me includere tutti“. Ha commentato Strawowy durante l’intervista. La giornalista spiega infatti di aver dato molta importanza a un linguaggio più inclusivo. “Alcuni lettori non saranno abituati a questo genere di linguaggio, ma la lingua cambia. Sono certa che si troverà una soluzione e che troveremo un linguaggio più inclusivo che vada bene per tutti“. Ha aggiunto poi la stessa Strawowy. Si cerca una lingua neutra, che eviti termini razzisti e abilisti. Un tipo di linguaggio ricercato anche in Italia, in particolare negli ultimi anni. Insomma, femMIT è un po’ il portavoce del nuovo attivismo, che vuole far sentire inclusi tutti. Persone cisgender, transgender, abili, disabili, etero e non etero, bianche, nere o poc. Una rivista femminile ma che potrebbe andare per tutti. D’altronde, i temi affrontati non sono solo femminili e interessano tutti quanti.

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