I famigliari, i colleghi e i lettori di Federico Memola piangono la sua scomparsa, uno dei pilastri della Sergio Bonelli Editore è venuto a mancare troppo presto per un male incurabile nelle prime ore di domenica 8 dicembre nella città di Milano, aveva solo 52 anni. L’annuncio, che ha lasciato interdetti appassionati di fumetto e affettuosi quanto longevi sostenitori della sua tecnica di comporre sceneggiature per fumetto, è arrivo nel pomeriggio di domenica dal sito della Bonelli.

Seppure da lungo tempo Memola lottava contro una lunga malattia che lo ha duramente provato in particolar modo nel corso dell’ultimo anno, lo sceneggiatore è scomparso davvero improvvisamente lasciando però in eredità, in sua memoria e come prova delle sue abilità da scrittore che certamente anche i meno avvezzi al mezzo fumetto non potranno non riconoscere, una grande mole di opere che dimostrano le sue capacità creative e il suo valore e talento artistico oltre che umano. Memola, uno dei più prolifici e bravi sceneggiatori del fumetto italiano, le cui storie camminano tutte in bilico tra avventura, mistero, fantasy, fantascienza e suspense, ha lasciato un segno particolare nei cultori del fumetto e sicuramente anche in coloro che sono più profani a questo tipo di letteraria, un segno assimilabile a un ricordo talmente forte che la cicatrice tracciata con la sua scomparsa sarà forse presto rimarginata dalla vastità e dalla varietà oltre che dalla bellezza delle sue creazioni.

Certamente nulla può fermare completamente il dolore ed il risentimento della sua morte, ma senza dubbio il suo lascito artistico non scomparirà con lui, anzi esso sarà il suo testamento che accompagnerà i lettori verso nuove vette, nuove avventure esperienziali o nuovi traguardi ancora non sondati del mezzo espressivo della grafic novel e in particolar modo delle idee e della visione che lo stesso Memola, mediante il fumetto, ha prodotto e donato ai cultori dell’arte figurativa e della lettura.

Icona e protagonista di penna di alcune delle più celebri saghe della Bonelli Editore, il Memola scrisse per questa casa editrice per la quale iniziò infaticabilmente e instancabilmente a lavorare fin dall’anno 1993, si parla quindi di più di venticinque lunghi e indefessi anni di collaborazione, le famose serie, tra le altre produzioni, di Martin Mystère e Legs Weaver. Creatore di Jonathan Steele, alla cui lavorazione per l’apparato grafico fu affiancato dalla disegnatrice e illustratrice nonché sua moglie Teresa Marzia, diresse le uscite di Zona X insieme all’amico e collega Alfredo Castelli, ideatore e curatore della medesima pubblicazione nata, prima di diventarne indipendente, come lo spin-off proprio di quel Martin Mystère su cui tanto tempo, tanta fatica e tanta passione impiegò Memola.
Biografia e Carriera
Nato a Milano l’8 ottobre 1967, Federico Memola si è diplomato al liceo linguistico, successivamente la decisione di iscriversi alla facoltà di lettere. Conosciuto fortunosamente nel 1989 uno dei più grandi fumettisti italiani militanti nell’editoriale Bonelli allora personalità di spicco nonché già rodato e rilevante fumettista della casa Bonelli, Antonio Serra, creatore insieme a Michele Medda e Giuseppe “Bepi” Vigna del prestigioso personaggio fantascientifico di Nathan Never, Memola sceglierà di intraprendere la via professionale dello sceneggiature fumettista, sogno che si avvererà l’anno seguente, era il 1990, quando il giovane Federico entra a far parte della redazione del giornale specialistica Fumo di China, lavoro che lo costringe ad interrompere l’università.

Ma non ancora completamente soddisfatto del proprio lavoro presso quella che fu ai tempi la più longeva e autorevole rivista in Europa dedicata al fumetto in tutte le sue forme, compresi gli adattamenti e gli sviluppi nella critica, nel cinema d’animazione, nei film e nelle serie televisive per la quale realizza la serie Moon Police Dpt, il Memola si avvicina alla rivista Intrepido e alla Casa Editrice Universo, per le quali continua a scrivere e pubblicare con una discreta fama. La sua maggiore fortuna, incanalata anche grazie a una consistente dose di bravura e attenzione alle esigenze e alle abitudini dei lettori, avverrà di lì a breve, correva il 1993, fu infatti in questo periodo che entrerà a far parte della Bonelli come redattore e come autore di alcuni soggetti e sceneggiature per quel Nathan Never di Antonio Serra senza il quale molto probabilmente non avrebbe mai intrapreso la straordinaria carriera da sceneggiatore e al quale deve la prima grande spinta propulsiva al successo.

Conosciuti i maggiori esponenti della casa editrice che non lascerà mai più, riesce immediatamente a farsi valere e a far riconosce la sua bravura dai colleghi e dai lettori che lo acclamano e sempre lo ringrazieranno per le riconoscibili tecniche narrative adottate e le doti da grande fumettista. Se nei primi anni vede la partecipazione di Zona X come capo editor, per la quale crea e sceneggia le miniserie La stirpe di Elän e Legione Stellare, durante la scrittura delle quali produce alcuni racconti per Magic Patrol, marchio sempre Bonelli Editore, è solo più tardi che nasce forse la sua serie più celebre, da lui ideata e quasi completamente autosceneggiata, Jonathan Steele, pubblicata dall’aprile del 1999 fino al luglio 2004 per un totale di 64 albi.

Originariamente pensato come personaggio per Fumo di China, Jonathan Steele ha finalmente potuto trovato il meritato terreno fertile e un ottimo bacino di lettori soltanto appoggiandosi alla Bonelli, allora come oggi magnate dell’industria fumettistica italiana in particolare ed europea in senso più ampio, e successivamente, per un lasso di tempo molto breve dopo la chiusura della serie, Memola si farà valere con la Star Comics, per la quale realizzerà una nuova miniserie ad uscita bimestrale, si tratta di Rourke. Successivamente, benché non abbandonerà mai completamente la Bonelli, è stato richiesto da altre case editrici, come la 001 Edizioni e Planeta DeAgostini, join venture di proprietà della società editoriale spagnola Grupo Planeta in associazione con DeAgostini Editore, per le quali nel 2006 ha prodotto rispettivamente Harry Moon, l’uomo dei due mondi con disegni di Giacomo Pueroni, ed il primo numero della serie regolare Harry Moon uscito nel 2010. Per Il Giornalino delle Edizioni San Paolo crea il personaggio di Roland illustrato da Monica Catalano, e scrive Gary Logan, nato da una idea di Stefano Vietti. Dal 2012 la pubblicazione di Jonathan Steele prosegue riproposta con i disegni di Joachim Tilloca all’interno della collana Graphic Novel edita da Kappalab. L’ultimo suo lavoro è la sceneggiatura de Il regno di Fanes, pubblicato da ManFont nel 2018, storia ispirata ad alcune leggende dolomitiche del quale aveva iniziato a realizzare il seguito.

Continuamente in attività, come si è potuto constatare dall’imponenza non solo qualitativa ma anche quantitativa delle proprie produzioni, e in costante sviluppo creativo, Federico Memola non ha mai smesso di dar credito ai lettori e di lavorare per il loro intrattenimento fino al termine dei suoi giorni, per questo motivo, e non solo per la caparbietà e l’impegno profuso nella ricerca di tecniche di scrittura e sceneggiatura innovative e nello svelamento o ricostruzione creativa di alcuni canoni narrativi fumettistici, l’acclamato artista è e continuerà a rimanere nella memoria di tutti.