L’FBI perquisisce le case di due americani con legami con i media statali russi. Le perquisizioni seguono i recenti avvertimenti secondo cui il governo russo starebbe tentando di influenzare le elezioni presidenziali americane di novembre.
FBI perquisisce le case di due americani con legami con Mosca
L’FBI ha perquisito le case di due americani con legami con i media statale russi. Secondo quanto riferito, gli americani in questione sono un ex ispettore delle armi delle Nazioni Unite, Scott Ritter, e un consigliere della campagna presidenziale del 2016 di Donald Trump, Dimitri K. Simes. Entrambi gli uomini hanno confermato separatamente le perquisizioni in dichiarazioni ai media.
Simes, che conduce un talk show settimanale sull’emittente televisiva statale russa Channel One, ha dichiarato a Sputnik di ritenere che la perquisizione dell’FBI fosse “un tentativo di spaventarmi, screditarmi e danneggiare la mia capacità di vivere negli USA o addirittura di visitarli, nonché di danneggiare le mie finanze”. Ritter, condannato nel 2011 da una giuria per un’operazione di sessuologia online contro minorenni, ha invece affermato che la perquisizione dell’FBI nella sua casa era legata alle preoccupazioni del governo statunitense circa una presunta violazione del Foreign Agents Registration Act. La legge richiede agli americani di rivelare le attività politiche per conto di governi stranieri. Ritter nega le violazioni e ha detto di ritenere che la perquisizione fosse una ritorsione per le sue critiche alla politica estera degli USA, anche per quanto riguarda l’Ucraina.
Le perquisizioni seguono i recenti avvertimenti degli USA secondo cui il governo russo starebbe tentando di influenzare le elezioni presidenziali americane di novembre. L’intelligence statunitense ha affermato che la Russia rimane la “minaccia predominante ” per le elezioni statunitensi e che Mosca sta utilizzando un complesso arsenale di strumenti per sostenere uno dei candidati e seminare divisioni. La Russia respinge le accuse. Il New York Times ha riferito che il Dipartimento di Giustizia americano ha avviato un’indagine penale più ampia sugli americani che hanno lavorato con le reti televisive statali russe.
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