martedì, Aprile 15, 2025

Fatica ad alzarsi? La scienza dice:”Tranquilli, è dynasia”

La sveglia suona ma non riusciamo ad alzarci ed è forte la tentazione di girarci dall’altra parte e continuare a dormire. Non è difficile che accada, ma se succede tutti i giorni, potrebbe trattarsi di dynasia. Essa da sola può non essere un disturbo, ma insieme ad una sintomatologia precisa, può rappresentare una malattia più definita. Andiamo a conoscerla.

Cos’è la dynasia

La ‘dynasia’ è riconosciuta come una patologia cronica, ovvero una condizione che colpisce l’individuo ed è caratterizzata da un lungo decorso. Inoltre, prevede un’assistenza a lungo termine. Comporta forte stanchezza al mattino. Quindi, alzarsi dal letto costa enorme fatica. Rappresenta proprio l’incapacità cronica a lasciare il letto. Si può percepire il sonno e la fatica come qualcosa che ci blocca e non ci permette di abbandonare il letto. E che ci rende incapaci di dar inizio alla giornata.

Naturalmente, per parlare di dynasia bisogna escludere la presenza di patologie di tipo fisico. La scienza si dice ottimista rispetto al manifestarsi di questa patologia, che prevede anche norme da rispettare per migliorare la condizione.

Come si presenta?

Essa viene considerata come un campanello d’allarme anche della stanchezza cronica. Inoltre, possiede alcune caratteristiche, rispetto a come si presenta. Infatti, può essere legata a disturbi, quali la depressione e l’ansia cronica. L’individuo che è affetto da questi disturbi, una volta alzato, può manifestare la sensazione di voler tornare a letto.

Come riconoscerla?

Innanzitutto, la dynasia si identifica distinguendola dalla semplice pigrizia e dalla sporadica mancanza di motivazione ad alzarsi. Ci deve essere il fattore della costanza nel tempo. Come pure devono mostrarsi dei sintomi, tra cui:

  • bisogno di tornare a letto, appena alzati;
  • incessante preoccupazione al pensiero del doversi alzare;
  • stanchezza, cattivo umore e irascibilità;
  • sentirsi sotto pressione;
  • inerzia.

Le cause

Depressione e ansia cronica, come abbiamo già visto, sono i disturbi che possono essere collegati alla fatica ad alzarsi. Come pure, quelle che sono considerate cattive abitudini, rispetto ad uno stile di vita salutare anche in vista del benessere psicofisico. Vediamo più da vicino.

Dysania e depressione

La depressione comporta tristezza e apatia. Come pure stanchezza e disturbi del sonno. Dunque, quelle considerate come semplici azioni del quotidiano, come alzarsi dal letto al mattino, rappresentano uno sforzo enorme. In questo caso, può essere importante iniziare un percorso di psicoterapia ed eventuale supporto farmacologico, per superare la depressione.

Dysania e ansia

La dysania può essere originata da uno stato di fortissima ansia. Fondamentale è risalire alle cause che determinano l’ansia, abbattere o ridurre i sintomi che si possono manifestare nelle varie situazioni. Per la riduzione dei sintomi e per non compromettere i risultati in caso di recidive, si può optare per la terapia cognitivo-comportamentale, considerata la più efficace in questi casi.

Dysania e cattive abitudini

Ebbene sì, la dynasia è collegata anche alle cattive abitudini. Senza la presenza di un disturbo fisico o psicologico.

Le cattive abitudini possono provocare stanchezza e rovinare la qualità del sonno.

A tal proposito, è interessante osservare cosa possiamo fare per migliorare il nostro riposo ed evitare di sentire la fatica ad alzarsi.

Alcune norme per non sentire la fatica ad alzarsi

Dunque, per svegliarsi senza fatica e sentendosi riposati è consigliabile:

  • mantenere dei riti rispetto agli orari della sveglia e dell’addormentamento, che dovrebbero essere sempre gli stessi;
  • accendere le luci appena svegliati o aprire le persiane. Ciò porta il nostro organismo a mettersi in moto. Infatti, la luce resetta il nostro orologio biologico, consentendo di mantenere in equilibrio il ritmo circadiano del corpo;
  • evitare di restare davanti a schermi di TV, smartphone, computer e tablet prima di andare a letto;
  • prima di mettersi a letto, provare a rilassarsi attraverso esercizi di Mindfulness e di respiro diaframmatico;
  • evitare pasti pesanti e troppo vicini all’ora del sonno. Come pure non assumere alcool poco prima di dormire. Anche la nicotina può disturbare il sonno;
  • rilassarsi;
  • dormire almeno sei/otto ore a notte, senza interrompere il ciclo del sonno durante la notte. A ciò può contribuire creare delle condizioni ottimali, come la stanza tiepida con poca luce, non completamente al buio e il silenzio.

https://www.periodicodaily.com/la-meditazione-consapevole-ha-effetti-positivi-sul-benessere-psicofisico/

Un passo indietro…tutta colpa della pandemia?

Tuttavia, dormire di più non comporta gli effetti desiderati? Non c’è una giusta temperatura e una cena leggera che possa permettere di non sentire fatica ad alzarsi al mattino seguente? Studi scientifici dimostrano che la fatica ad alzarsi può essere una conseguenza della pandemia da Covid19. L’emergenza sanitaria che ci ha sconvolto la vita potrebbe spiegare l’ipersonnia, come afferma il medico del sonno e terapeuta cognitivo-comportamentale Philippe Beaulieu. La pandemia ha influito sul nostro orologio biologico, alterando i livelli di stress e ansia, derivanti dal vivere nell’incertezza per lunghi periodi di tempo.

Come uscire dalla dynasia?

E’ possibile, oltre ad esporsi subito dopo il risveglio alla luce, sottoporsi alla ‘terapia della luce’, attraverso l’utilizzo di lampade. Infatti, la lampada manda al nostro orologio biologico un forte segnale. In tal modo, permette di regolarsi, contrastando l’alta produzione di melatonina che consente di ottenere un effetto antidepressivo ed energizzante.

Inoltre, ci dobbiamo concentrare sul presente, sul ‘qui ed ora’. Ciò permette di non pensare e preoccuparsi per il passato e per il futuro. Dunque, l’ansia si può calmare, cadendo il controllo su ogni cosa.

Ancora, dedicarsi allo sport. Infatti, è un mezzo potente per aumentare il livello delle endorfine, che permettono di sviluppare una sensazione di benessere psicofisico.

Conclusione

In presenza di disturbi e patologie non è facile alzarsi dal letto al mattino senza sperimentare la fatica. Eppure, riconoscere che c’è un disagio è il primo atto per poterlo gestire, con l’obiettivo di stare meglio e sviluppare il proprio equilibrio psicofisico.

https://www.periodicodaily.com/ansia-e-panico-conoscerli-per-venirne-fuori/

Donatella Palazzo
Donatella Palazzo
Psicologa individuale, familiare e di coppia, e scrittrice. Sessoanalista (Istituto Italiano di Sessoanalisi e Dinamiche Sessuali). Specialista delle Risorse umane. Progettista in ambito sociale e scolastico. Membro dello Staff della Casa Editrice Noitrè. L'attività comprende, tra l'altro, la valutazione dei contributi di prossima pubblicazione, l'organizzazione degli eventi da presentare al pubblico e altro in ambito culturale.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles