Il ministro degli Interni libico, Fathi Bashagha, esce indenne da un attentato. Gli attentatori hanno attaccato il convoglio con il quale Bashagha viaggiava. Era appena stato in visita alla National Oil Corporation ed al quartier generale delle forze dell’ordine del ministero dell’Interno.
Cos’è successo a Fathi Bashagha?
Nella giornata di ieri, un gruppo armato ha assaltato il convoglio con il quale viaggiava Fathi Bashagha. L’attuale ministro del governo riconosciuto dalle Nazioni Unite (Governo di Accordo Nazionale) si trovava su un’autostrada nei pressi di Tripoli, protetto da un convoglio. Un’auto blindata è sopraggiunta di gran carriera e gli occupanti hanno esploso il fuoco contro il mezzo di Bashagha. La scorta ha risposto al fuoco, uccidendo due attentatori e ferendone in modo grave un terzo. Bashagha ne è uscito illeso.
Le ragioni dell’attentato a Fathi Bashagha
Bashagha è ministro degli interni dal 2018. Il 58enne è un peso massimo della politica, che ha promesso di porre fine alla corruzione nel paese nordafricano. Ha cercato di creare una forza di polizia professionale e di riorganizzare i gruppi di milizie su cui il Governo di Accordo Nazionale (GNA) fa affidamento. Gli interventi politici, risoluti e mirati, gli avevano già procurato grane nel 2019. Il 16 dicembre un gruppo armato l’aveva sorpreso con una pioggia di fuoco, ferendolo. L’attentato non spaventò Bashagha, che dopo una breve convalescenza tornò al lavoro.
La Libia nel caos
Le tensioni in Libia cominciano nel 2011, quando una campagna militare sostenuta dalla NATO rovesciano il regime di Moammar Gheddafi. Le tensioni sfociano così in una guerra civile tra il GNA, con sede a Tripoli, e l’Esercito nazionale libico (LNA) guidato da Khalifa Haftar. La Turchia e il Qatar sono i principali sostenitori stranieri del GNA, mentre Russia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto sostengono l’LNA di Haftar. Fathi Bashagha è un punto fermo di questo processo democratico così complesso, che potrebbe dare una svolta al dialogo tra le due fazioni.