La raccolta poetica della catanese Antonella Cutuli, edita dall’editoriale Agorà, celebra il ricordo di Laura, la figlia perduta ad un mese dalla nascita e di un amore sul quale la morte non può e non deve vincere.
L’autrice, anche se amareggiata, rivendica il diritto di vivere per amare e la bellezza di conoscere chi abbiamo amato da sempre. L’amore è presente prima dell’oggetto amato poiché nasce dentro di noi col desiderio che poi trova la strada per materializzarsi, per realizzarsi.
Quelli raccontati dalla scrittrice sono istanti di una storia d’amore esauritasi in un breve arco temporale che diventa eternità e svanisce solo in apparenza poiché Laura continua la sua vita nei pensieri e nel cuore di Antonella.
Un sogno svanito all’istante, tali le parole usate in queste pagine, metafora di una corsa infantile per rincorrere una farfalla, in un prato verde, fresco di rugiada. Un sogno spensierato di libertà.
Un amore che diventa dolore e che logora poiché è un colpo che trapassa piano ma con continuità. Questo è il dolore.
Cosa resta alla scrittrice e cosa rimane ad ognuno di noi dell’amore che abbiamo vissuto? Una farfalla in dono, mentre tutto scorre silenziosamente al ritmo dettato dal vento, per piombare, dice la Cutuli, in un profondo letargo.
