Emergono le prime scintille tra il presidente turco Erdogan e l’omonimo statunitense Biden. Il problema delle minoranze curde, da sempre un motivo di lotta per il Sultano, sta ora creando più grattacapi del previsto. Secondo il leader turco, dietro all’uccisione di 13 militari turchi nel nord dell’Iraq ci sono gli Stati Uniti e, ovviamente, il PKK, il partito dei lavoratori turchi tanto odiato da Erdogan. Il Pkk è un partito in Turchia considerato fuorilegge. Opera in nome dei curdi turchi, che assieme ai curdi iracheni e siriani, contano circano 35 milioni di persone.
Negli ultimi anni la Turchia ha avviato una serie di operazione anti-curde nella roccaforte montuosa della minoranza, a Qandil. Tra cui l’ultima che ha visto la morte di 13 turchi dopo l’ultima operazione militare avviata da Ankara ad inizio febbraio. La giustificazione del ministro degi esteri Hulusi Akar è stata che che l’offensiva è stata lanciata senza supporto a terra a causa delle dure condizioni nella regione montuosa.
Turchia, è guerra aperta tra Erdogan e Big Tech
Cosa ha detto Erdogan contro il PKK?
Recep Erdogan, intervenuto a sostegno del suo partito nella provincia del Mar Nero Trabzon, ha schiettamente additato agli Usa le colpe di fomentare il PKK. “Se siamo con voi nella Nato, non starete al fianco dei terroristi. Se volete farne parte, sarete con noi“, ha tuonato il presidente turco. “Espanderemo le nostre operazioni dove le minacce sono ancora dense. Resteremo nelle aree che proteggiamo per tutto il tempo necessario a prevenire nuovamente attacchi simili“, ha concluso Erdogan.
La risposta del dipartimento di stato Usa
“Siamo con la Turchia, nostro alleato, e porgiamo le nostre condoglianze alle famiglie dei caduti nei recenti combattimenti. Se vengono confermate le notizie sulla morte di civili turchi per mano del Pkk, un’organizzazione terroristica, condanniamo questa azione nella massima misura”. Così il dipartimento di stato americano in una nota.
Il Kurdistan sarà un nuovo “fronte” per Erdogan
