sabato, Aprile 19, 2025

Emergenza coronavirus: stanziati 230 milioni da UE

Nella conferenza stampa tenutasi stamattina, la Commissione Europea per la gestione delle crisi ha reso noto di aver stanziato 230 milioni di euro per far fronte all’emergenza coronavirus, soprattutto in considerazione della rapidità di diffusione dei contagi che sta colpendo l’Italia in questi giorni.

78833 casi a livello globale, 2463 morti in Cina, 121 casi in Unione Europea, 29 Nazioni colpite: questo il bilancio aggiornato al 23 Febbraio sul coronavirus.
A preoccupare soprattutto è la rapida diffusione del contagio in Italia.

Durante la conferenza presieduta dai commissari Janez LenarcicStella Kyriakides sono state annunciate le nuove misure da adottarsi in quella che hanno definito una “lotta globale” all’epidemia di coronavirus. 
I commissari hanno più volte ribadito l’importanza della cooperazione, della coordinazione tra i Paesi membri dell’Unione e dello scambio delle informazioni quali presidi ineludibili per far fronte ad un’emergenza senza precedenti in Europa.

Il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, ha richiamato la necessità di una stretta cooperazione trasversale tra le varie Istituzioni dell’Unione per fare fronte comune contro l’estrema virulenza del covid-19 che sta colpendo l’Italia in questi giorni. 
Lenarcic si è detto sicuro del fatto che il nostro Paese, con cui ha intrattenuto un contatto costante, sia in grado di gestire l’emergenza sanitaria perché provvisto delle strutture e degli strumenti più adatti. 

L’obiettivo primario è contenere il più possibile l’epidemia.

Quanto alle prossime misure in programma, Lenarcic ha riferito che saranno stanziati 230 milioni di euro per contrastare l’estrema virulenza dimostrata in Italia dal covid-19.

Di questi, 114 milioni saranno destinati alla World Health Organisation (WHO) per la prevenzione a livello globale, 15 milioni a supporto dei singoli Stati membri dell’Unione, 100 milioni saranno devoluti agli istituti di ricerca per l’elaborazione di vaccini e trattamenti sanitari adeguati a contrastare il virus e altri 3 milioni per aiutare gli Stati nell’approvvigionamento sanitario e per i rimpatri dei cittadini europei nei loro Paesi.

Al termine dell’intervento, il commissario ha assicurato che al momento non vi siano particolari ragioni per imporre restrizioni alla circolazione di beni o persone e che eventuali bocchi dei trasporti, come quello predisposto ieri in Austria, rientrano nella competenza dei singolo Stati membri. Tuttavia, tali restrizioni dovrebbero valutarsi in un’ottica di proporzionalità e coordinamento con gli altri Stati membri.

Preoccupazione per il caso italiano

In Italia salgono a 152 i soggetti positivi al test del coronavirus; 3 i decessi. In particolare, l’attenzione europea è concentrata sul possibile impatto che il rapido diffondersi del covid-19 in Italia potrebbe avere in Europa e nell’area SEE.

Già ieri Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), aveva assicurato in conferenza stampa del costante contatto tra l’Istituzione europea e le autorità italiane per sostenere gli sforzi del nostro Paese nel contenere il diffondersi dei contagi, annunciando un aggiornamento sulla situazione del rischio nell’arco delle successive 24 ore.
L’ECDC è inoltre in stretto contatto con la Commissione europea e l’OMS, continuando nel frattempo una politica di coordinamento tra i provvedimenti adottati dagli Statti membri dell’Unione.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha riferito che in Italia i casi sospetti di coronavirus sono testati prima nei laboratori di province e Regioni. Gli eventuali risultati positivi sono sottoposti a un secondo test a livello nazionale e sono riportati solo i casi confermati. 
Le autorità italiane stanno al momento identificando tutti i soggetti potenzialmente entrati in contatto col virus nelle “zone a rischio” e limitando fortemente – fino a vietare, come dalle ultime ordinanze delle varie Regioni – le occasioni di adunanza e i luoghi di ritrovo, sia in pubblico che in privato. Misure straordinarie ritenute essenziali per contenere un’epidemia che si è dimostrata estremamente virulenta.

Stella Kyriakides, nell’intervento di stamattina, ha riferito che la Commissione stia seguendo da molto vicino la rapida diffusione dei contagi che sta interessando il nostro Paese, assicurando di essere in continuo contatto con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, per regolari aggiornamenti sui dati e sui provvedimenti adottati dalle varie Regioni. 

Nell’occasione, la commissaria si è congratulata col nostro Paese, affermando: “Le autorità italiane hanno adottato misure rapide ed efficienti con una straordinaria trasparenza, cosa che ritengo molto importante”.

Fino a sabato, l’Italia si è mantenuta in contatto costante con la Commissione europea, con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e il WHO, discutendo le migliori strategie di contenimento dell’epidemia. 

Kyriades durante il meeting ha annunciato che si è calendarizzato per martedì 25 febbraio l’invio in Italia di una delegazione composta da rappresentanti dell’ECDC e del WHO per vagliare in maniera più accurata gli ultimi dati dell’emergenza, in vista di un’efficace coordinamento quanto alle misure da adottarsi per contrastare la diffusione dell’epidemia.

La situazione” ha rimarcato Kyriakides “è in costante evoluzione”.

La commissaria ha poi soggiunto che è stata inoltrata all’ECDC la richiesta di predisporre un aggiornamento europeo e mondiale sui dati relativi ai nuovi casi di coronavirus e di pianificare un piano di intervento che sarà discusso nei prossimi giorni in un meeting a cui parteciperanno tutti i Paesi dell’Unione.

Dall’incontro, è emerso che la principale preoccupazione delle massime autorità europee al momento sia quella di contenere il dilagare dell’epidemia sottolineando l’importanza fondamentale di azioni che siano coerenti, coordinate e a favore della cooperazione.

La situazione è complessa”, ha dichiarato Kyriakides, aggiungendo che farsi prendere dal panico non sia la soluzione più adeguata per confrontarsi col problema. Al contrario, secondo la commissaria “Ogni decisione dev’essere proporzionataal rischio” e assunta sulla base delle conoscenze mediche e sanitarie a disposizione.
Nonostante il cordoglio per quanti abbiano perso la vita, la commissaria ha ribadito che la priorità massima è la tutela della salute, rimarcando la necessità di agire sulla base di oggettive indicazioni scientifiche, di non perdere la collaborazione né il regolare scambio di informazioni in uno scenario in rapida evoluzione.

La commissaria ha poi rivolto un appello ai media: “Vi chiedo di aiutarci a diffondere le corrette informazioni ai cittadini”, evitando il più possibile di generare panico e allarmismo.

Kyriakides ha soggiunto che, sebbene non sia possibile garantire per nessuno l’immunità al contagio, le istituzioni nazionali ed europee, in contatto regolare, si sono tempestivamente attivate attraverso le pratiche più idonee per limitare il diffondersi del virus.

Sulla questione delle restrizioni dei trasporti e del controllo dei confini, Lenarcic ha spiegato come la scelta rientri nell’ambito della competenza dei singoli Paesi, rilevando tuttavia la necessità che le misure adottate siano comunque proporzionalicoordinate con gli altri Stati, prima di assumere qualsiasi iniziativa, limitando esclusivamente i viaggi o le esposizioni non strettamente necessari.

Al termine della riunione, i commissari sono tornati a ripetere l’importanza di fornire informazioni adeguate ai cittadini, promettendo aggiornamenti entro il prossimo mercoledì.

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