Si va al ballottaggio alle elezioni presidenziali della Repubblica Ceca. A contendersi la vittoria saranno l’ex primo ministro ceco Andrej Babiš e l’ex capo di stato maggiore e presidente militare della NATO Petr Pavel.
Elezioni presidenziali Repubblica ceca: cos’è successo?
Il vincitore delle elezioni presidenziali ceche sarà decretato dal ballottaggio che si terrà il 27 e 28 gennaio. A contendersi la vittoria saranno l’ex primo ministro ceco Andrej Babiš e l’ex capo di stato maggiore e presidente militare della NATO Petr Pavel. Al primo turno, Pavel ha ottenuto il 35,4% dei voti mentre Babiš il 34,99%. L’affluenza è stata del 68,23%.
Dopo l’esito delle elezioni, gli altri candidati alla presidenza hanno subito appoggiato Pavel. Babiš ha così deciso di attaccare il suo rivale, paragonandolo al presidente russo Vladimir Putin. Babiš ha fatto notare che Pavel apparteneva al partito comunista e che aveva partecipato a un corso di addestramento dell’intelligence militare prima della rivoluzione di velluto del 1989 che ha annunciato la fine del comunismo nell’ex Cecoslovacchia. Dipingendo Pavel come un “candidato al governo” ed ex ufficiale dell’intelligence comunista, Babiš ha detto: “Sapete chi altro è un ufficiale dell’intelligence a capo dello Stato? Il presidente russo Vladimir Putin. Pavel aveva le stesse mansioni di Putin”. L’attacco di Babiš a Pavel è però stato visto come ridicolo dai critici, che hanno fatto notare che lo stesso Babiš ha avuto in passato legami con la polizia segreta dell’era comunista, la StB, per la quale, secondo documenti confermati come autentici dalla corte costituzionale nella sua nativa Slovacchia, ha agito come informatore.
Le elezioni presidenziali cece viste dalla stampa estera
La stampa estera scrive che la vittoria di Petr Pavel sarebbe uno sviluppo positivo per l’Unione europea. “Una presidenza Pavel sarebbe, una buona notizia per i burocrati europei, che ritengono che una vittoria di Pavel renderebbe più agevoli i negoziati a livello europeo e impedirebbe alla Repubblica Ceca di isolarsi ulteriormente”, scrive Politico. “Una vittoria di Pavel offrirebbe relazioni più calde con l’UE e un processo decisionale stabile poiché la coalizione di governo sarebbe sostenuta da un presidente solidale”, scrive invece il Financial Times. Il New York Times ha invece scritto che “chiunque vinca la presidenza ceca segnerà la fine di un’era per un eccentrico, bevitore in carica che spesso si è messo in contrasto con il governo ceco e gli alleati europei tendendo la mano alla Russia e la Cina“, riferendosi all’attuale presidente Miloš Zeman.
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