Nel primo giorno di votazione nelle elezioni parlamentari in Russia hanno votato circa 20 milioni di persone. Alta affluenza nel voto online, dove il 60% degli aventi diritto ha già votato. Anche il presidente Vladimir Putin ha già votato. Le autorità russe hanno riferito che il sistema di voto elettronico ha subito diversi attacchi informatici. Secondo le autorità, il 70% degli attacchi proveniva dagli Stati Uniti.
Elezioni parlamentari Russia: cos’è successo?
Nel primo giorno di votazioni in Russia l’affluenza è stata del 16,95%. La Commissione elettorale russa ha affermato che tra le novità di quest’anno c’è stato un’alta percentuale di voto online. Oltre il 60% degli elettori online registrati ha già espresso il proprio voto, tra cui il presidente Vladimir Putin e il primo ministro Mikhail Mishustin. Secondo quanto riportato dall’agenzia TASS, l’affluenza è stata superiore alla media in molte regioni, tra cui il 30% nella Repubblica del Tatarstan dell’area del Volga, quasi il 34% nella regione siberiana di Kemerovo e circa il 40% nella Repubblica siberiana di Tuva e nella Repubblica cecena del Caucaso settentrionale. Inoltre circa 260 mila persone in Russia e all’estero hanno preso parte al voto anticipato. In totale circa 19,6 milioni di russi hanno già votato.
Si sono registrati diversi attacchi informatici
Nel primo giorno di votazione, il sistema di voto online, così come le pagine web della Commissione elettorale centrale, dell’Associazione di monitoraggio pubblico indipendente e del partito Russia Unita, hanno subito numerosi attacchi informatici. Il più grande operatore di telecomunicazioni russo Rostelecom ha però affermato che gli attacchi di hacker mirati ai sistemi di voto online della Russia non hanno avuto alcun impatto sul processo elettorale. Il capo del comitato investigativo russo Alexander Bastrykin ha incaricato di condurre un’indagine sugli attacchi informatici condotti dall’estero sui sistemi di voto online russi. Secondo le autorità russe, il sistema, nelle prime ore di votazione, ha registrato 329 attacchi. Di questi il 70% proveniva dagli Stati Uniti.
Al momento nessuna irregolarità segnalata
Il partito Russia Unita non ha registrato gravi irregolarità elettorali, ha affermato il vice segretario del Consiglio generale del partito Sergei Perminov. Secondo Perminov, oltre il 90% delle denunce ricevute dal centro di situazione federale del partito non erano “nient’altro che rumore deliberatamente generato”.
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