Alle elezioni in Kenya i risultati preliminari evidenziano un vantaggio del leader dell’opposizione Raila Odinga. Si tratta di elezioni molto importanti per decretare le sorti del Paese, specie per comprenderne l’effettiva stabilità. Ma a preoccupare sono le accuse di brogli elettorali da parte dello stesso Odinga e del suo partito nei confronti dell’altro candidato promettente, William Ruto.
Elezioni in Kenya: cosa dicono i primi risultati?
Il leader dell’opposizione Raila Odinga sembra detenere un vantaggio nelle elezioni presidenziali in Kenya, secondo i primi risultati ufficiali parziali. Nel particolare, al momento risulta scrutinato il 26% dei voti registrati, e Odinga risulta la scelta prediletta per il 54% di questi. Odinga è sostenuto dal partito Jubilee del presidente uscente Uhuru Kenyatta. Il vicepresidente William Ruto, invece, risulta secondo nella classifica, con il 45% che finora vota a suo favore. La commissione elettorale ha tempo fino alla giornata di martedì 16 agosto per decretare, sula base dei dati raccolti in sede di scrutinio delle votazioni, il vincitore che sarà presidente del Kenya. Secondo la legge keniota, al fine di essere dichiarato vincitore un candidato deve ottenere almeno il 50% dei voti più uno, oltre che almeno il 25% da almeno 24 delle 47 contee.
Elezioni determinanti per la nazione
Il conteggio ufficiale delle votazioni sta procedendo molto lentamente, con la popolazione in attesa di sapere chi sarà il nuovo capo dello Stato. Queste elezioni rappresentano infatti non solo un cambiamento di leadership, ma anche un fattore determinante nel chiarire le condizioni di stabilità all’interno del Paese. Il Kenya, una delle azioni più prospere dell’Africa, è reduce di una serie di violente rivolte scoppiate nel 2007 e nel 2017 a seguito della pubblicazione dei sondaggi presidenziali. Solo a seguito delle elezioni del 2007 si sono contati circa 1200 cittadini uccisi nelle persecuzioni, mentre nel 2017 ne risultano note oltre 100.
Le accuse di brogli elettorali minano l’esito elezioni in Kenya
A minacciare l’esito delle elezioni, e quindi della calma generale, sono però le denunce di brogli diffusi presumibilmente verificatisi nel corso delle votazioni. Questo metterebbe dunque a dura prova la commissione, che deve ora cercare di consegnare risultati credibili entro i prossimi due giorni. Nell’ambito dei brogli, le accuse vengono perlopiù dall’alleanza Azimio La Umoja, alleanza che fa capo all’oppositore Odinga, che al momento detiene il vantaggio. Secondo un comunicato reso noto attraverso alcune testate giornalistiche locali, i brogli avrebbero avuto luogo in 33 circoscrizioni del Paese. La coalizione del candidato Ruto Kenya Kwanza ha però già respinto ogni accusa, definendole anzi un tentativo di impedire alla commissione di svolgere correttamente il proprio mandato. E a preoccupare sono anche le liti tra gli agenti delle due fazioni rivali ammessi come osservatori del processo di trascrizione dei registri, che hanno causato interruzioni nel conteggio delle schede al centro nazionale di Nairobi.
Leggi anche: Elezioni in Kenya: ecco perché il 9 agosto sarà importante per la nazione