Oggi si terranno le elezioni in Cile, dove i cittadini saranno chiamati alle urne per votare un nuovo presidente, nonché i nuovi membri del Congresso e i consiglieri regionali e comunali. E sullo sfondo di un periodo segnato da un profondo cambiamento istituzionale e una situazione sociale tesa, il possibile esito delle presidenziali rimane ancora incerto.
Elezioni in Cile: un esito incerto?
Oggi sono chiamati alle urne 15 milioni di cittadini in occasione delle elezioni in Cile. Le urne sono aperte dalle 11 alle 21 (ore locali), e si vota per eleggere il nuovo presidente, oltre che tutti i 155 deputati alla Camera e 27 dei 54 senatori. Ma non solo: i cittadini voteranno anche per la scelta dei nuovi consiglieri regionali e comunali. Si apre una strada incerta riguardo alla scelta di un successore al conservatore Sebastian Piñera, con il 50% degli elettori che si dichiara ancora indeciso relativamente a quale candidato sostenere. Un dato che segna la giornata elettorale dall’esito più incerto dall’avvento della democrazia nel Paese, avvenuta 31 anni fa.
A questo si aggiunge il fatto che si tratta della quarta elezione dal 2020, segnata da una fase di profondo cambiamento istituzionale dopo le proteste di circa due anni fa. E anche diverse situazioni sociali rappresentano uno sfondo non poco rilevante alle elezioni. L’inflazione in Cile è al 6%, e un’Assemblea sta redigendo una nuova Costituzione per il paese.
I candidati
Nel particolare, le elezioni di oggi vedono, nell’ambito delle presidenziali, la partecipazione di sette candidati. Si tratta di:
- Gabriel Boric, 35 anni, deputato del partito di sinistra radicale Frente Amplio. È il più giovane candidato alla presidenza nella storia del Cile;
- José Antonio Kast, 55 anni, avvocato di estrema destra del Partito Repubblicano;
- Sebastian Sichel, 44 anni, membro della coalizione di centrodestra attualmente al potere;
- Yasna Provoste, 51 anni, unica candidata donna, ex ministra e senatrice del centrosinistra.
Seguono altri tre candidati “minori”, che al momento sembrano godere di un sostegno inferiore rispetto ai precedenti quattro:
- Marco Enrìquez-Ominami, deputato esponente del Partito progressista;
- Franco Parisi, esponente del partito populista Partito della Gente;
- Eduardo Artés, membro del partito di estrema sinistra Union Patriotica)
È probabile che il primo turno non vedrà alcun vincitore come futuro presidente. In tal caso, i cileni dovranno tornare alle urne il 19 dicembre. A giocare un ruolo fondamentale sarà anche la scarsa affluenza alle urne, scenario possibile dopo il sistema di voto volontario varato nel 2012.
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