L’AIE, Associazione Italiana Editori, nella sintesi sul rapporto del mercato del 2017 (con uno sguardo al primo semestre del 2018) a cura dell’Ufficio Studi, riporta che c’è stata una forte crescita nel numero delle case editrici attive; e così pure nel numero dei nuovi titoli su carta e in tutti i “macro-generi”: fiction italiana e non +9,6%, manualistica +4,9%, libri per ragazzi +17,7%. La saggistica registra un +1,9% e +2% il settore dei testi professionali.
Allo stesso tempo nel 2017 si è registrato un calo di titoli e-book (forse così tecnologici non siamo) e in generale si conferma la crescita del mercato del libro e parallelamente la vendita dei diritti.
I prezzi dei libri non crescono, stabile è la lettura, ma “la lettura resta un problema centrale”, riporta un apposito paragrafo della sintesi AIE. Il documento parla di “basso indice di lettura”, ossia di “un bacino di potenziali clienti più piccolo rispetto a quello delle altre editorie continentali”.
Come si sta concludendo l’anno del 2018

Nell’incontro professionale dal titolo “Come si sta concludendo l’anno del 2018” sono state proiettate le slide circa l’andamento del mercato del libro tra il 2016 e il 2018. È stata riscontrata una crescita del +1,5% di vendite “tradizionali” che, aggiungendosi la crescita di vendite tramite Amazon (+4,4%), determina una crescita totale del 5,9%; tra il 2017 e l’anno corrente si è rilevata una decrescita pari a -3,3% delle vendite “tradizionali” e aggiungendo la crescita di Amazon pari a 2,4% si è avuta finora una decrescita pari a -0,9%.
Stando attenti ai numeri, si può notare che le vendite tramite Amazon, pur restando in crescita, dal 2016 continuano a crescere ma in misura minore: dal 2016 al 2017 Amazon ha registrato un +4,4% e dal 2017 al 2018 ha registrato una crescita pari al 2,4%, con una differenza in negativo pari al 2,2%.
Veramente il fatturato della piccola e media editoria sta migliorando? In questi calcoli quali editori sono stati considerati? Gerardo Mastrullo, casa editrice La Vita Felice, in un’intervista ha affermato che nei calcoli sono state considerate tutte le case editrici partecipanti a Più Libri Più Liberi. Nella fiera, oltre ai piccoli editori, hanno esposto anche Laterza (il cui stand è stato gestito da un libraio anziché dall’editore), Il Mulino, Carocci e altre case editrici note e di sicuro non piccole né medie.

Riporto solamente quest’altra slide, una delle ultime proiettate, per far notare che la concentrazione delle vendite si raggruppa solo nei primi 100 editori, che da soli raggiungono il 69,3% del fatturato nel 2018. Ciò vuol dire che sono pochissimi gli editori che riescono ad andare avanti serenamente. È vero che in questi ultimi anni si sta registrando un lieve miglioramento, ma questo basta per far restare in vita gli editori che ricoprono nella classifica della concentrazione delle vendite dal 400esimo posto in giù? Qui di seguito i momenti salienti di un dibattito pubblico tra alcuni protagonisti del settore, durante la fiera.
I piccoli editori e le politiche di acquisto delle catene editoriali
All’incontro hanno partecipato: Diego Guida, (presidente Gruppo dei piccoli editori nell’AIE), E. Cappello (Libraccio); B. Lepore (Feltrinelli) D. Mariani (Mondadori).
Ha moderato Gerardo Mastrullo, editore La Vita Felice.
“C’è una leggera diminuzione delle vendite nelle librerie, cresce il mondo online, fermo quello dei grossisti”.
Moderatore: G. Mastrullo, casa editrice La vita felice
Secondo Feltrinelli, Libraccio e Mondadori non c’è un calo dei piccoli editori. “L’ultima parola rimane sempre e comunque al libraio”: si lascia libertà ai negozi di muoversi e contattare autonomamente gli editori locali.
I librai sono invitati ad accogliere solo alcuni editori, non sono in realtà così liberi.
Moderatore Mastrullo, casa editrice La vita felice
La riposta delle grandi catene: la produzione è tanta e le librerie hanno uno spazio limitato. I cataloghi devono girare, “gli spazi sono quelli” e non ci si deve scandalizzare “se vediamo montagne di libri di Totti, siamo esercenti commerciali”.
E’ vero che c’è il problema dello spazio ma potrebbe essere utilizzato meglio: pur sapendo che avete dei siti, pur sapendo che il 30% delle vendite è online, spesso l’ultime uscite disponibili immediatamente sono solo di alcuni grandi editori. Per un piccolo editore la disponibilità salta a tre settimane. Collaboriamo dunque per garantire la garanzia di un’immediata vendita.
Moderatore dot. Mastrullo, casa editrice La vita felice
Per le catene la responsabilità è prevalentemente degli editori.
L’editore ne sa un po’ di più rispetto al promotore. Non sarà possibile per tutti, con una rotazione, mettete in calendario un incontro annuale con gli editori affinché possano esporre in anteprima il programma editoriale? Siete dispoti a spendere due giorni a incontrare gli editori nelle fiere dove possiate vedere il nostro programma editoriale dell’anno avvenire?
Moderatore dot. Mastrullo, casa editrice La vita felice
I rappresentati delle catene hanno risposto positivamente. “Ben vengano gli incontri ma gestiti in modo pragmatico: meglio se fatti all’interno di fiere ed eventi organizzati”. Senza dimenticare che “spesso si fa fatica a selezionare i titoli migliori”.
E per finire:
Troppi gli sconti che vengono richiesti dalle catene di librerie.
Moderatore dot. Mastrullo, casa editrice La vita felice
E qui i rappresentanti delle catene hanno ipotizzato un futuro tavolo di trattativa, tagliando corto sul momento: “non è questo il luogo”
Conclusioni
È quindi uscito il comunicato stampa riassuntivo del programma professionale il quale afferma che è stato già programmato un calendario di incontri: chi sa che veramente qualcosa non possa cambiare.
Il comunicato riporta:
L’esito? Un metodo, che lascia intravedere delle novità sostanziali nella presenza in libreria e nella visibilità dei piccoli editori, grazie a un lavoro preciso e mirato sul settore per i prossimi mesi, i cui risultati saranno alla base nel nuovo programma professionale 2019 a Roma.
Comunicato stampa: “Un tavolo di lavoro per un nuovo metodo con la filiera per la produzione della piccola e media editoria” PLPL 8 dicembre 2018
Ma il discorso fatto nell’inaugurazione da Romano Montroni (presidente del Centro per il libro e la lettura), nel quale ha lanciato l’allarme sui “troppi italiani che non leggono”, che posto ha preso nel programma professionale? Semplicemente non ne ha avuto. Nella mia intervista, il presidente pone un’accusa molto grave per l’Italia: “nel nostro Paese non c’è un piano didattico per la sensibilizzazione alla lettura”. Sì, ci sono problemi tra piccoli editori e catene, magari anche con i promotori. Ma il vero problema è che ci sono sempre meno italiani che leggono.
Mastrullo:
C’è un buco fra i lettori: dall’età dell’adolescenza ai 35 circa. I lettori sono bambini o adulti.
Dot. Mastrullo, casa editrice La vita felice
Ma i giovani di oggi tra 10-20 anni avranno 40-50 anni: a quel punto chi leggerà e quindi comprerà i libri?
L’Italia si deve muovere: c’è il rischio che tra qualche anno le vendite si avvicinino allo zero.
E nelle prossime edizioni della fiera è auspicabile che il programma professionale contenga anche incontri dedicati a questo problema. Che è un problema economico ma anche e soprattutto di cultura e civiltà.